Sessantuno anni per il primo, altri tre per il secondo e poi un gap di 33 anni colmato dagli Eroi Azzurri di Spalletti il 4 maggio. I tre scudetti realizzati…
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Sessantuno anni per il primo, altri tre per il secondo e poi un gap di 33 anni colmato dagli Eroi Azzurri di Spalletti il 4 maggio. I tre scudetti hanno fatto esplodere di felicità il Napoli, soprattutto il primo e il terzo perché le attese erano state lunghissime. Eppure, quei trionfi sembrarono quasi una maledizione nei campionati successivi e non solo perché gli Azzurri non riuscirono a ripetersi. Le cadute furono clamorose, anche se diverse tra loro.
1988, LO SCONTRO
I simboli dello Scudetto e della Coppa Italia cuciti sul petto, il Napoli bianchi nella stagione 1988-1989 trovò nel Milan il suo avversario per lo scudetto Sacchi, appena arrivato sulla panchina di un big club. Il deciso calo in primavera e non solo per ragioni fisiche. Ferlaino E Moggi hanno deciso di rinnovare alcuni contratti visto che cresceva la tensione nel rapporto tra spogliatoio e allenatore. Il Milan vince il 1° maggio al San Paolo e lo scavalca in classifica. Pochi giorni dopo, letto il comunicato della squadra contro l’allenatore Garella. E, poche ore dopo, la lettera di scuse di De Napoli. Quattro giocatori in trasferta (Bagni, Ferrario E Giordania oltre al portiere) e il Napoli ripartì, vincendo la Coppa UEFA un anno dopo.
1991, la fuga di Diego
Ancora Bigone in panchina e Maradona nel campo. Diego ha attraversato una crisi profonda dopo aver perso il Mondiale, ricevendo pesanti insulti nella finale dell’Olimpico contro la Germania. Pibe considerava ormai terminato da tempo il rapporto con il Napoli (nel 1989 la maxi-offerta del Marsiglia di Tapie rifiutato da Ferlaino) ed era ormai ostaggio della cocaina. Allenamenti e partite saltate (si presentò all’ultimo minuto a Mosca per la partita di Coppa dei Campioni), un calo che ha inciso sulla squadra, già prima della squalifica e della fuga a Buenos Aires di inizio aprile. Napoli, senza il Capitano (promosso Ferrara) e con Zolaclassificato ottavo. Bigon avrebbe lasciato il posto a Ranieri.
2024 il crollo degli eroi
Ed eccoci oggi, con questa squadra irriconoscibile agli occhi dei suoi tifosi e dei tifosi Spalletti, che domenica scorsa era in un angolo della tribuna Maradona per la partita contro il Frosinone: aveva rinunciato alla prima fila per evitare le luci della ribalta ma il Napoli ha opportunamente segnalato la sua presenza ed è scoppiato l’applauso di 50mila persone. Incomprensibile il passo indietro degli Azzurri rispetto allo scorso campionato, senza rinforzi adeguati e con tre allenatori cambiati nel giro di poche settimane. Eppure, clamorosamente, avrebbero potuto tornare in corsa per la zona Champions. Non c’è modo. Campioni come Kvara E Osimhen giocano a scatti, la difesa fa acqua da tutte le parti e con tutti gli interpreti. Molti milioni sono stati gettati sul mercato e il futuro resta ancora da indovinare.
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La mattina
Tag: Napoli maledizione campionati Diegos fuga protesta Eroi