sì del consiglio alla variante. Residenti al TAR – .

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PESARO. Variante di Largo Tre Martiri, c’è il via libera definitivo con il sì della maggioranza. «Meno volumi e le richieste dei residenti riguardo al traffico sono state accolte. Con il recupero dell’ex Suzuki ne trarrà beneficio tutta la città”, dice Della Dora. Per l’opposizione c’è stata “tanta fretta e tanti errori su questa risoluzione”. Il comitato non si arrende: «Continuiamo la battaglia, ora valutiamo il ricorso al Tar». All’inizio della discussione, ieri il centrodestra ha provato a chiedere un rinvio della delibera, avviando da zero l’iter urbanistico nel nuovo mandato. La maggioranza ha respinto la richiesta e al termine del dibattito ha approvato, con 17 voti favorevoli e 8 contrari l’opposizione, la variante Largo Tre Martiri.

Ora, con il sì al terzo step, i quattro sottosettori potranno essere attivati ​​autonomamente dai privati. «Manteniamo la viabilità attuale, si ridurrà il consumo di suolo con 600 mq in meno di superficie edificabile – ha esordito l’assessore all’Urbanistica Mila Della Dora – L’intero intervento porta con sé una riduzione del rischio idraulico degli edifici. I titolari dell’Ex Suzuki hanno chiarito che non è affatto vero che non ci sia la volontà di intervenire. Tutta la città ha interesse a vedere riqualificato quel sito”. Nei confronti della variante è duro il consigliere di Fratelli d’Italia Michele Redaelli: «Dopo il grave errore urbanistico del secondo passaggio, ora un ulteriore errore si aggiunge alla catena di gravi errori che caratterizzano questa delibera. La Provincia richiede di dare continuità alla pista ciclabile che ora finisce nel nulla. Nei progetti della delibera però non è previsto il tracciato della pista ciclabile e si rimanda alla fase esecutiva. Le indicazioni restano poco chiare. Se costruito su un lato bisognerà creare un attraversamento della strada in prossimità di una curva”.

In dettaglio

«Se costruito sull’altro – prosegue – bisognerà abbattere un filare di alberi, restringere i viali e spostare la strada, invadendo così l’area verde. Rimandando la chiarezza sulla pista ciclabile alla fase esecutiva non sarà possibile gestire questa situazione anche perché a quel punto il Comune avrà già rinunciato alla propria capacità edificatoria e quindi non avrà modo di decidere. Quanta fretta e quanti errori per una risoluzione partita male e che causerà grossi problemi ai pesaresi”.
Daniele Malandrino (FdI) aveva auspicato un ripensamento, che non c’è stato, da parte della maggioranza sulla delibera. «A Soria non c’è bisogno di nuove costruzioni, erano progettate per una città che vent’anni fa si avviava verso un processo di crescita che poi non si è mai verificato». Giulia Marchionni (Prima C’è Pesaro) ha osservato che «il parere della Provincia su questa variante è stato il più rapido mai espresso da una Pubblica Amministrazione. Il modo in cui è stato raggiunto questo terzo passo rappresenta tutta l’arroganza dimostrata dal Comune in tutti questi anni”.

Avanti e indietro

Della Dora ha “rispedito” al mittente il termine prepotenza, mentre sui tempi con cui è arrivato il parere favorevole da via Gramsci, tra il secondo e il terzo passaggio della variante, “tempi simili si sono verificati per delibere come la riduzione del consumo di suolo , ospedale, Chiusa di Ginestreto”. Giampiero Bellucci (Pd), sul tema del completamento della pista ciclabile, previsto nella prescrizione provinciale, ha riferito che «i tecnici avranno il compito di trovare la soluzione migliore. Capisco le critiche, ma ci sono soluzioni che devono essere adottate se si vogliono ottenere risultati. Chi subisce un danno diretto forse non sarà contento di questa scelta, ma in gioco c’è il futuro della città e questa amministrazione si assume la responsabilità del percorso”. L’assessore di centrodestra Giovanni Dallasta rileva l’impatto degli edifici sul quartiere, «una palazzina di cinque piani vicino al fiume Foglia, altri edifici in una zona verde. Tre palazzine su una rotonda, quasi 40 appartamenti, come si fa a votare una variante di questo tipo? La palla andrà al prossimo sindaco, che potrebbe essere anche il nostro”. Per Dario Andreolli (Lega) «votando questa delibera nessuno potrà parlare di pianificazione urbanistica partecipata. Questa era una vera e propria pianificazione urbana in corso.

pro e contro

Lorenzo Lugli (M5S) ricorda che «abbiamo ascoltato le richieste dei cittadini, la delibera è stata modificata. Le azioni avrebbero potuto essere ancora più incisive, ma è arrivato il momento di decidere, non possiamo più aspettare”. Alla lettura dell’esito della votazione, tra i membri della commissione presenti in aula c’è chi ha reagito con il termine “vergogna”. All’uscita, la portavoce Rosalia Cipolletta ha detto: «Abbiamo visto un consiglio comunale imbarazzato, hanno capito le nostre richieste, ma non hanno voluto tornare indietro. Hanno commesso un errore, i cittadini continueranno a lottare contro questa risoluzione. Avremo un nuovo incontro per valutare se ricorrere al Tar”.

 
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