Vanina – Un vicecommissario a Catania – Serie TV (2024) – .

Revisione di Maria Antonietta Vitiello

Venerdì 19 aprile 2024

Giovanna Guarrasi, “Vanina”, lascia la squadra mobile antimafia di Palermo dopo un’importante e brillante carriera, per trasferirsi a Catania e assumere il ruolo di vice questore nella sezione omicidi. Vanina è costantemente invasa da flashback traumatici legati alla morte del padre, l’ispettore Giovanni Guarrasi, ucciso davanti ai suoi occhi in un attentato di mafia quando, adolescente, stava iniziando la carriera liceale. La sua missione di vendicare il padre diventa troppo gravosa quando il suo fidanzato, Paolo Malfitano, magistrato con cui ha collaborato, viene minacciato. Forse per paura di perdere anche lui, Vanina interrompe la relazione e si “rifugia” in questo nuovo incarico a Catania dove trova una bella squadra e nuove sfide professionali e sentimentali. Il passato, però, non sembra così facile da chiudere.

La serie, tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia, che collaborò alla sceneggiatura insieme a Leonardo Marini, ha affascinato il pubblico grazie alla regia di Davide Marengo, raggiungendo nell’ultima puntata del 17 aprile il 16,96% di share. Questo successo, grazie anche alla buona prestazione di Giusy Buscemi, fa pensare ad una possibile seconda stagione.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, la fiction risente sicuramente delle sue origini letterarie, a cominciare dalla protagonista: Vanina ha le chiusure tipiche di chi ha sofferto molto presto, decisa nel dare direttive, bella e raffinata nei lineamenti, ma meno così nei suoi modi: lei mangia e lui fuma voracemente, ricordando, nei suoi eccessi infantili, Nikita. Insonne per il trauma, trova conforto e tranquillità grazie ai vecchi film italiani in dvd.

Ci sono sicuramente alcune somiglianze con Le indagini di Lolita Lobosco: le protagoniste sono infatti bellissime donne in un ambiente prettamente maschile, con il lutto del padre da elaborare: vittima della mafia di Vanina, contrabbandiere incallito di Lolita, evitante di fronte alle richieste di vicinanza dei familiari, in particolare della madre. Due donne molto forti e molto deboli allo stesso tempo ma, con stili e personalità molto diverse, Lolita femminile e sensuale, Vanina più mascolina e timida.

La serie ha però un’anima e un clima emotivo ben precisi grazie ai personaggi; un insieme di ritratti simpatici e accattivanti che coinvolgono lo spettatore nella loro progressiva rivelazione. Dal pragmatico Carmelo Spanò al boss Tito Macchia, chiamato da tutti, in sua assenza, “il grande Boss” al tenero Domenico “Mimmo” Nunnari con la sua attitudine a vestire abiti militari. Poi ci sono i comprimari che vanno dal commissario in pensione Biagio Patanè al pediatra Manfredi Monterreale che aiutano Vanina nella risoluzione dei casi.

Gli attori, a cominciare da Buscemi, sono credibili nelle loro interpretazioni. Da segnalare la bellissima interpretazione di Danilo Arena nella parte di Salvatore Lo Faro che lo vede protagonista nell’ultima puntata. Nella scelta delle musiche, le composizioni originali di Santi Pulvirenti sottolineano i diversi stati d’animo del protagonista e non mancano omaggi come “Il cuore è un zingaro” di Nicola di Bari.

Nei contenuti vengono esplorati gli esiti di traumi (oltre a quello del protagonista), maltrattamenti o bullismo, come quello che dà origine ad una grave malattia mentale che però può essere gestita o resa gestibile anche sul lavoro, se si crea un buon gruppo. trovato e una rete emotiva su cui fare affidamento. Forse, per dare enfasi al messaggio, la malattia non viene esplicitata e resta molto generica. Questa, che nonostante il suo lodevole intento, rimane una leggerezza e nella scrittura se ne accompagnano altre. Il trauma di Vanina, correttamente segnalato dai flashback, appare tuttavia eccessivo e ridondante. Allora appare improbabile la facilità con cui Vanina ottiene alcune informazioni: ad esempio nell’episodio “La salita dei saponificatori” un libro donatole da Patanè contiene, guarda caso, un’immagine fondamentale per il caso e con la stessa facilità Vanina contatta anche l’autore del libro in questione.

La serie però conquista, nonostante tutto, ci si affeziona ai personaggi e alle loro storie, poi lascia in sospeso alcune cose importanti che ci fanno aspettare una seconda stagione, magari già in cantiere.

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