dall’inizio del 2024 ci saranno più aziende che chiuderanno che che apriranno. Il commercio soffre – Torino Oggi – .

dall’inizio del 2024 ci saranno più aziende che chiuderanno che che apriranno. Il commercio soffre – Torino Oggi – .
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Crescono le imprese che aprono i battenti in Piemonte. Ma allo stesso tempo, le aziende che chiudono lo fanno a un ritmo molto più elevato. Lo dicono gli ultimi dati Unioncamere Piemonteche fotografano i primi tre mesi dell’anno.

Più chiusure che aperture

Nel primo trimestre 2024 sono state fondate in Piemonte 7.939 imprese, 190 in più rispetto a quelle registrate nel primo trimestre 2023 (+2,5%), mentre le imprese che hanno cessato l’attività sono state 9.873 (+5,2%). Il riassunto è un saldo negativo di 1.934 unità, peggiore di quanto avvenuto lo scorso anno nello stesso periodo (-1.638), per una variazione del -0,46%.

Lo stock complessivo di imprese iscritte a fine marzo 2024 al registro delle imprese delle Camere di Commercio piemontesi ammonta così a 420.693 unità, confermando il Piemonte al settimo posto tra le regioni italiane, con il 7,1% di imprese nazionali.

Sempre più società per azioni

Anche nei primi tre mesi del 2024, l’andamento del tessuto imprenditoriale piemontese per forma giuridica conferma una tendenza in atto ormai da diversi anni, con le società di capitale che registrano un ampliamento della rispettiva base imprenditoriale e una dinamica decrescente per il altre realtà. Il saldo tra le società di capitali nate in Piemonte nel primo trimestre del 2024 e quelle chiuse porta ad un tasso di crescita del +0,58%. Tra le restanti forme, il risultato peggiore è ancora una volta quello registrato dalle società di persone (-0,86%), seguite dalle altre forme giuridiche (-0,79%) e dalle imprese individuali (-0,69%). Oggi le oltre 91mila società di capitale costituiscono il 21,7% del totale delle imprese con sede in Piemonte, contro il 15,8% di dieci anni fa.

Anche l’edilizia ora soffre, il commercio va male

Il trend negativo coinvolge quasi tutti i settori. Anche l’edilizia comincia a soffrire lo stop agli incentivi fiscali (-0,35%), seguita dal turismo con -0,42%. L’industria propriamente detta ha registrato una contrazione della base imprenditoriale dello 0,54% e l’agricoltura dello 0,95%. I dati peggiori appartengono al commercio, il cui tasso di crescita si attesta al -1,02%.

Ancora una volta i dati commerciali sono quelli più preoccupanti – commenta Giancarlo Banchieripresidente di Confessoriè una tendenza rispetto alla quale abbiamo lanciato più volte l’allarme, senza ancora una seria politica di sostegno da parte delle istituzioni. Secondo le nostre proiezioni, in assenza di interventi, nel 2030 le aperture in Piemonte potrebbero ridursi a poco meno di 1.000: una vera e propria desertificazione commerciale che si aggrava a causa dell’indifferenza di governo e politici. Per questo rilanciamo le nostre proposte: sgravi fiscali per i giovani che avviano una nuova impresa, regime fiscale vantaggioso per le imprese sotto i 400mila euro di fatturato annuo, attività di formazione che permettano a chi entra in questo settore di cogliere le sfide di un mercato e di una modello di consumo in rapida trasformazione. Ma chiediamo soprattutto che il commercio venga considerato un ‘settore protetto’ come l’Ue fa da anni con l’agricoltura: i fondi europei devono andare nella direzione anche del piccolo commercio. Infine, diventa sempre più urgente una legislazione comunitaria che metta fine agli inaccettabili privilegi di cui godono le grandi piattaforme web.”.

Torino a metà, il Sud Piemonte soffre

L’andamento regionale, infine, è il risultato delle dinamiche negative create dalle diverse realtà provinciali. I territori dell’Alto Piemonte ottengono risultati meno negativi rispetto alla media complessiva. Verbania registra un tasso di crescita del -0,16%, seguita da Biella (-0,33%), Vercelli (-0,35%) e Novara (-0,37%). Torino (-0,47%), Alessandria (-0,48%) e Cuneo (-0,49%) mostrano un tasso in linea con quello piemontese, mentre Asti subisce il calo più marcato (-0,62%).

Tag: inizio imprese chiusura apertura Commercio soffre Torino Oggi

 
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