“Voglio donare 800mila euro prima di morire”, tentano di truffare anche la Questura di Trento su Facebook – .

TRENTO. Sono stati numerosi i tentativi di truffe online nelle ultime settimane – spesso portati avanti attraverso richieste di denaro necessarie a sostenere fantomatiche cure salvavita – ma l’ultimo, in ordine cronologico, è stato piuttosto particolare: la vittima del tentativo, infatti, è era la Questura di Trento.

Dall’utente “Charlotte Petra” è stato infatti pubblicato quanto segue commento ad un post della Questura cittadino: “Salve, mi dispiace contattarla in questo modo. Ho appena visto il tuo profilo e penso che tu sia la persona giusta per me. Comunque, mi chiamo Charlotte Gudrun Petra, sono una donna di origine tedesca e vivo in Portogallo. Ho una malattia graveun cancro alla gola che mi condanna a morte certa, e totale Ho 800.000 euro che vorrei cedere ad una persona affidabile e onesto.”

Il commento aggiunge successivamente alcuni dettagli per rendere il messaggio più “veritiero”.: “Ho un’azienda che importa olio d’oliva rosso in Portogallo e 6 anni fa ho perso mio marito, ho vissuto molte esperienze e non posso sposarmi fino ad oggi, non abbiamo figli. Voglio donare questo importo prima di morire quindi i miei giorni sono contati a causa di questa malattia per la quale non riesco a trovare una cura, ma un’azienda calmante in Portogallo non vuole sapere se puoi utilizzare questa donazione.”

L’utente falso ha quindi fornito il suo indirizzo email e il metodo, spiega la Questurarispecchia quello che si usa in questi casi: uno somma di denaro interessante accompagnato da uno storia commovente viene messo a disposizione delutente ignarodopo aver effettuato a bonifico bancario immediato affinché tale somma possa essere trasferita al cittadino ignaro della truffa.

Tuttavia, affinché questo tipo di truffa andasse a buon fine, non era necessaria alcuna interazione da parte del personale.

L’invito della Questura ai cittadini è: prestare quindi attenzione ad eventuali improvvise richieste di denaro da parte di enti ed estranei, ma anche a quelle di bambini sfuggenti che lamentano lo smarrimento del cellulare e richiedono, tramite un numero telefonico diverso dal proprio, denaro per cure mediche improvvise, denunciando tempestivamente alle forze dell’ordine ogni operazione sospetta.

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