Nei giorni scorsi il tribunale di Torino ha accolto il ricorso del Codacons riguardo ai pandori Balocco pubblicizzati da Chiara Ferragni. Adesso le associazioni dei consumatori sono pronte a chiedere un risarcimento. In linea, oltre all’associazione di Carlo Rienzi, ci sono l’Adusbef e l’Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi. Sarà però necessaria un’azione collettiva per i 290mila consumatori. Potranno così ricevere un rimborso di 5,69 euro, pari alla differenza tra il costo del prodotto tradizionale e quello griffato. Oggi è prevista una conferenza stampa delle tre associazioni.
Le associazioni
I consumatori si sono già rivolti a Balocco. Chiedendo di recuperare “l’umanità necessaria per compiere un gesto di correttezza e generosità, donando spontaneamente ai bambini malati di cancro una somma pari a quella raccolta con il pandoro” in modo ingannevole, pari a circa 1,6 milioni di euro. La stessa richiesta è richiamata oggi dall’edizione torinese di Repubblicaera stato avanzato in sede civile. La richiesta era di «condannare l’azienda a versare all’ospedale Regina Margherita di Torino una somma di denaro pari alla differenza tra il costo del pandoro griffato (costo 9,37 euro) e quello del pandoro classico (3,68 euro) moltiplicato per la quantità di pezzi venduti (circa 250mila), per un importo pari a un milione e mezzo”. Tuttavia, la corte non lo ha accettato.
La frase
Anche se «ritiene comunque che «le modalità di pubblicità e di diffusione della pratica commerciale davano ai consumatori l’impressione, contrariamente alla realtà, che acquistando il “Pandoro PinkChristmas” avrebbero contribuito all’acquisto di una nuova macchina».