“Smettetela di aver paura di pronunciare la parola ‘antifascismo’” – .

“Smettetela di aver paura di pronunciare la parola ‘antifascismo’” – .
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Anche Prato ha dato voce al monologo dello scrittore Antonio Scurati per celebrare il 25 aprile, 79° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Dal palco di Piazza del Comune il il sindaco Matteo Biffoni e il presidente provinciale dell’Anpi Angela Riviello hanno fatto più volte riferimento al discorso che Scurati avrebbe dovuto tenere alla Rai, incentrato sul significato storico dell’anniversario. Biffoni apre alcuni passaggi del testo mentre Riviello fa riferimento all’articolo 21 della Costituzione. “È tempo di agire di fronte a qualsiasi colpo diretto contro la libertà di espressione e di informazione, per questo consideriamo un fatto gravissimo la cancellazione dell’intervento di Scurati in un programma Rai”, ha sottolineato Riviello, citando l’ultimo paragrafo del monologo . “Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà ad infestare la casa della democrazia italiana”. Riviello ha toccato anche altri temi: dal lavoro al diritto di voto (invitando tutti ad esercitarlo), fino al ripudio della guerra e alla richiesta del disarmo totale, come chiesto da Papa Francesco. Una mossa anche per picchiare gli studenti: “Il manganello – ha detto Riviello – dovrebbe stare molto lontano dalle manifestazioni”. “Siamo in campagna elettorale, questo è il momento migliore per chi si propone di guidare il nostro Paese per scegliere da che parte stare, celebrare degnamente il 25 aprile, pronunciare quella parola e definirsi antifascista. Nell’Italia nata dalla Resistenza è naturale chiedersi questo”, ha ribadito il presidente dell’Anpi.

Il sindaco Biffoni, dopo aver dato voce alle parole di Scurati, ha ripetuto: “L’antifascismo è il ripristino della libertà, della democrazia, della possibilità di discutere, di confrontarsi: cosa c’è che non si capisce in questa semplice differenza? Perché abbiamo ancora paura di dire con forza che siamo antifascisti perché siamo democratici, perché crediamo nei valori della Costituzione, perché crediamo nei valori della democrazia e della libertà?”. “Chi si candida alle elezioni amministrative, europee o politiche, chiunque abbia l’onore di amministrare una città o governare il Paese non deve aver paura di menzionare la parola antifascismo – ha insistito il sindaco -. Chi ha questa paura è perché c’era una parte giusta e una sbagliata. Ciò non significa che dobbiamo avere tutti la stessa idea, questo è il fascismo. L’antifascismo ti permette di esprimere ciò che senti e provi, nel pieno rispetto della tua persona”.

Gli interventi in piazza del Comune sono stati preceduti dalla cerimonia ufficiale in piazza delle Carceri, con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti da parte del prefetto di Prato Michela La Iacona insieme agli enti locali. “È il giorno in cui esprimiamo la nostra profonda gratitudine a tutti coloro che si sono sacrificati per difendere i valori della libertà e della democrazia, grazie ai quali è stata messa fine alla lucida follia dell’oppressione e della devastante arroganza – ha voluto per ricordare il prefetto -. Oggi, e non solo oggi, dobbiamo far tesoro della nostra memoria e dobbiamo custodirla ogni giorno e difenderla senza riserve, affinché non si ripetano più gli errori del passato. Abbiamo il dovere di riflettere sul significato della parola “libertà” che, come diceva Piero Calamandrei, “è come l’aria e ci rendiamo conto del suo valore solo quando comincia a scomparire”. Rivolgo un accorato messaggio ai giovani affinché possano affidarsi ai meravigliosi principi contenuti nelle pagine della nostra Costituzione e possano, quindi, vivere il proprio percorso di vita, promuovendo il rispetto della dignità umana, la cultura del dialogo e del confronto”.

Alle celebrazioni era presente anche il candidato sindaco del centrodestra Gianni Cenni. “L’egida della democrazia è un valore imprescindibile e voglio dirlo con estrema chiarezza nel giorno dell’anniversario della Liberazione d’Italia – sottolinea Cenni in una nota -. Non dico nulla di nuovo: prima di me lo hanno detto, ripetuto e ribadito tanti altri del mio schieramento politico, da ultimo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un principio fermo che è ancorato all’assoluta e ferma certezza – assunta anche come principio – di incompatibilità con ogni nostalgia per i regimi totalitari e dittatoriali che hanno caratterizzato il secolo scorso. Lo dico subito per evitare ogni strumentalizzazione, ogni riferimento ad una storia che resta tale ma che ancora oggi non può essere motivo di divisione tra le generazioni che ogni anno, riunite in piazza delle Carceri, festeggiano il 25 aprile. Pertanto, le stelle polare di chi si confronta oggi nella competizione politica non possono che partire dalla democrazia intesa come libertà, un patrimonio che non ha e non deve avere distinzioni per evitare un indebolimento dei valori fondanti e unitari della nostra Repubblica”.

IL Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli lancia invece una frecciatina a sinistra: «Ogni episodio come quello di Scurati, costruito non certo per celebrare la libertà ma per essere utilizzato come clava di faziosità politica, fa un danno inimmaginabile alla memoria del nostro Paese. Memoria che sarebbe necessario preservare e trasmettere con grande onestà intellettuale” afferma Silli.

Questa è la riflessione di Candidata sindaco di Prato del centrosinistra Ilaria Bugetti: “Il 25 aprile dovrebbe essere patrimonio di tutti e invece continuiamo ad assistere a tentativi di negare, censurare o riscrivere la storia da parte di chi ancora non riesce a fare i conti con il periodo più buio del nostro Paese. L’antifascismo è il fondamento della nostra Costituzione, i suoi valori sono e devono essere attuali. È pericoloso per la nostra democrazia pensare che l’antifascismo appartenga solo a quel periodo storico. Quei valori che Prato, città medaglia d’argento al valor militare per l’attività partigiana nella Guerra di Liberazione, ha nel suo DNA. Valori che devono essere difesi ogni giorno con le unghie e con i denti da tutte le forze politiche affinché la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale sconfiggano l’autoritarismo e la violenza”.

 
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