“Per fronteggiare l’emergenza granchio azzurro serve la nomina di un commissario straordinario che avvii campagne intensive di cattura, incentivando i pescatori, ripristinando gli habitat lagunari nel delta del Po e riavviando le attività agricole con una campagna di semina”. È la richiesta avanzata dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in una lettera al ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida. “Nonostante gli importanti interventi messi in campo dal ministero – si legge nella lettera – la situazione continua a destare forte preoccupazione e disagio tra gli operatori del settore”.
Una situazione che preoccupa oltre 2.000 molluschicoltori e pescatori solo nel Delta del Po, con gran parte dei dipendenti di cooperative e consorzi che si ritrovano in cassa integrazione e con difficoltà per i dipendenti delle singole imprese che non possono beneficiarne. “L’impatto – spiega Coldiretti Impresa Pesca – si riscontra solo nell’Alto Adriatico, interessando le regioni del Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, l’Adriatico centrale e meridionale sono attualmente toccati solo dal problema. Le zone di produzione ittica più danneggiate, con una produzione ridotta fino all’80%, sono quelle delle lagune, delle sacche e della fascia costiera dove si trovano i più grandi allevamenti di molluschi bivalvi (vongole e mitili) d’Europa”.
Il Ministero, come si legge nella lettera inviata dal presidente Prandini, “ha già stanziato 2,9 milioni di euro prima per la cattura e lo smaltimento del granchio blu e successivamente 10 milioni per l’acquisto di sementi e la tutela degli allevamenti, risorse utili ma non risolutive” , calcolando che i danni, come sottolinea Coldiretti Impresa Pesca, «si ipotizzano intorno ai 200 milioni, ma la valutazione non è ancora definitiva visto che il fenomeno è ancora in corso».
