Venezia a pagamento. Il biglietto debutta tra le proteste. Ma piace ai turisti stranieri – .

Venezia a pagamento. Il biglietto debutta tra le proteste. Ma piace ai turisti stranieri – .
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E a Venezia va il biglietto “light”. È iniziata ieri, dalle 8.30 alle 16, la sperimentazione del “contributo accesso” di 5 euro, pensato per disincentivare il turismo “mordi e fuggi” nella città lagunare. Nel primo giorno dell’esperimento hanno registrato la loro presenza in città oltre 113mila persone. Solo 15.700, però, secondo i dati forniti dall’assessore al Bilancio Michele Zan, hanno dovuto pagare il voucher. Molte le code agli ingressi ma nessuna protesta da parte dei turisti. C’è stata invece la protesta di alcuni comitati cittadini e dell’Arci e una protesta più forte da parte dei gruppi “no ticket” dei centri sociali, contro i quali è intervenuta la polizia. Nel complesso, sono state controllate in modo casuale 13.600 persone.

ESENTI E NON

Al momento il calendario comunale ha fissato 29 giorni in cui l’ingresso nella città lagunare sarà a pagamento. E ci sono molte esenzioni. Il biglietto d’ingresso sarà infatti richiesto solo ai turisti giornalieri non residenti in Veneto e che non pernottano negli alberghi, affittacamere e B&B della città (ieri erano 39.400), che già pagano la tassa di soggiorno. Sono esenti dal pagamento coloro che si recano a Venezia dalle ore 16.00 alle ore 8.30 o coloro che visitano le isole della Laguna, nonché i minori di 14 anni, i portatori di handicap e i loro accompagnatori. Escludendo tutti i veneziani, sono previste esenzioni anche per coniugi e parenti dei residenti in Veneto fino al terzo grado (ieri 2.100) e anche per chi, senza vincoli di parentela, va a far visita a persone residenti e domiciliate in città (ieri 2mila). oppure nelle Isole minori, per lavoratori e lavoratrici (20.400), per gli studenti delle scuole e università con sede nella città antica o nelle Isole minori (13mila) e tutti coloro che hanno pagato l’Imu nel Comune di Venezia.

PAGAMENTO E MULTE

Il pagamento dovrà essere effettuato attraverso la piattaforma online (http://cda.ve.it) dove sarà possibile ottenere un QR Code da esibire in caso di controlli, ai vari ‘totem’ posti alla Stazione Santa Lucia e alla stazione di Piazzale Roma, ma sarà possibile acquistare un coupon anche nelle tabaccherie di tutta Italia. La multa per chi viene trovato non in regola con il biglietto va da 50 euro a 300 euro. Chi viene sorpreso a dichiarare il falso per ottenere l’esenzione rischia accuse penali.

SINDACO

“Non è mai stato fatto nulla per regolamentare il turismo, i politici non lo fanno perché non hanno interesse a farlo. Ce l’ho fatta” ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Chiedo scusa per il disagio ma dobbiamo fare qualcosa – ha aggiunto – non possiamo solo parlare, dobbiamo provare a fare qualcosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di lasciare e preservare la città per le generazioni successive. Oggi spendiamo più soldi di quelli che incassiamo ma questa non è una spesa, è un modo per far capire che bisogna cambiare e quindi diluire le visite in città evitando congestioni e la gente lo sta capendo, c’è qualche protesta? accettiamo che sia legittimo, spero solo che aiuti a migliorare”.

EX SINDACO CONTRO

Tra i contrari c’è l’ex sindaco Massimo Cacciari. “Follia pura, del tutto illegittima, incostituzionale – ha detto –, in nessuna città al mondo si paga per entrare. È inaudito che in questo paese non ci sia un Consiglio, qualcuno che dica: ‘sei impazzito’? A Venezia i turisti pagano già il triplo dei residenti per i biglietti dei trasporti, pagano i musei, pagano tutto. Una dichiarazione così brutale di considerare Venezia un puro museo non è una vergogna culturale, perché voglio vedere davanti a qualsiasi giudice come si possa sostenere la legittimità di una tassa di ingresso in città!”.

 
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