Jane Goodall festeggia i suoi 90 anni on the road, sarà a Roma per il concerto del Primo Maggio – .

Jane Goodall a Roma per il concerto del Primo Maggio 2024. Storia della donna che scoprì la connessione tra uomo e scimpanzé

Jane Goodall a 90 anni appena ultimato, il 3 aprile, è il simbolo del futuro che vorremmo. La ragazza che lo ha salvato scimpanzé è diventata la donna che salva gli uomini. E la Terra. Perché tutto è interconnesso, dice, “e ognuno di noi può lottare per un mondo in cui le comunità umane, gli animali e l’ambiente siano in equilibrio”.

Jane Goodall Quest’anno viaggerà in ogni angolo del mondo, perché ogni comunità, anche la più remota, vuole festeggiare con lei i suoi vivacissimi 90 anni. Un fatto eccezionale, un sogno realizzabile solo grazie alla sua inesauribile energia, e alla voglia di coinvolgere quante più persone possibile per cambiare rotta. E infatti i prossimi 1 e 2 maggio 2024 sarà in Italia, sul palco del grande Concerto del Primo Maggio, a Roma, al Circo Massimo, presentato quest’anno da Noemi ed Ermal Meta. Successivamente sarà invece ospite al Bioparco della capitale, dove c’è una comunità di 4 scimpanzé.

Jane Goodall parla al Live Earth di New York, 2007 (Foto di Michael Loccisano/FilmMagic)

Michele Loccisano

Il programma del 1° maggio

Sul palco del Concertone del Primo Maggio 2024, Labor Day, che si svolgerà a Roma, al Circo Massimo, si alterneranno Jane Goodall con gli artisti (attesi tra gli altri Achille Lauro, Colapesce Dimartino, Malika Ayane, Dargen D’Amico, Rose Villain, Leo Gassmann, Mahmood, i Negramaro); porterà la sua testimonianza per creare un mondo più giusto e sostenibile, senza sprechi e dove i diritti degli animali siano rispettati. Il tema scelto dai sindacati per l’edizione 2024 è “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. Il Concertone è l’evento principale della Festa Nazionale del Lavoro a cui parteciperanno migliaia di persone, soprattutto giovani, è promosso da CGIL, CISL e UIL e organizzato da iCompany. Sarà trasmesso in diretta su Rai3 dalle 15.15 alle 00.15, e su Rai Radio 2, RaiPlay e Rai Italia.

Il programma del 2 maggio

In mattinata Jane Goodall incontrerà una delegazione di circa 200 studenti e insegnanti che partecipano al progetto Roots & Shoots, lanciato nel 1991 dall’etologa per incoraggiare le nuove generazioni a lottare per il futuro del Pianeta. In particolare, il Jane Goodall Institute Italia promuove il riciclo dei cellulari dismessi, il risparmio energetico a scuola e la tutela della biodiversità in via di estinzione in Italia, comprese le api. L’incontro si svolgerà al Cinema Troisi ed è organizzato in collaborazione con l’Unione Buddista Italiana (l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti). Per diffondere il programma Roots & Shoots, il Jane Goodall Italia Institute ha recentemente attivato il corso online gratuito “Hope is in Doing”. Nel pomeriggio del 2 maggio Jane Goodall sarà ospite del Bioparco di Roma, dove sosterrà la proposta lanciata dall’Istituto Jane Goodall Italia, per ottenere uno specifico Decreto Ministeriale destinato alla gestione delle specie antropomorfe in cattività, con l’obiettivo di adeguare la legislazione italiana agli standard più avanzati e garantire le migliori condizioni di vita possibili per scimpanzé, gorilla e oranghi. Dopo l’intervento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dell’assessore Sabrina Alfonsi, Jane Goodall ascolterà l’andamento delle strutture italiane che ospitano grandi record. Oltre al Bioparco di Roma parteciperanno Parco Natura Viva, Safari Ravenna e Bioparco di Sicilia. In totale sono 39 i grandi primati in Italia ospitati dai centri, tra cui 38 scimpanzé e 1 gorilla, quest’ultimo essendo l’unico esemplare della sua specie in Italia e avendo vissuto per molti anni solo nel centro di Fasano, in Puglia.

La storia di Jane Goodall

È il 14 luglio 1960 quando Jane Goodall arriva in Tanzania per la prima volta. Da allora iniziò a studiare i primati Parco Nazionale del Gombe e diventa presto chiaro che la sua ricerca ha un impatto rivoluzionario. Goodall scopre connessioni e somiglianze con l’essere umano di cui prima non c’era traccia. In parole semplici, lo studioso fa capire all’umanità che siamo molto meno diversi dalle scimmie di quanto pensiamo. Da allora, come lei stessa racconta, la sua percezione del Pianeta è cambiata e la sua vita è diventata un atto d’amore per lui la tutela della biodiversità: «Durante la mia esperienza a Gombe, in Tanzania, e negli anni successivi, ho imparato quanto sia importante per ognuno di noi comprendere il mondo in cui viviamo. Perché solo se riusciremo a comprenderlo profondamente diventerà importante per noi, e solo quando ce ne prenderemo davvero cura saremo pronti a farlo fare di tutto per difenderlo. Ecco come cambiano le cose. Solo così saremo in grado di apportare i cambiamenti necessari per vivere in equilibrio e armonia questo pianeta che chiamiamo casa».

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Missione negli USA della Regione Lombardia, incontro al World Business Chicago – .
NEXT L’abbraccio di Padova a don Luca e don Damiano / Diocesi / La difesa del popolo – .