Ravenna, abusi sullo studente e il professore finisce in arresto. Le indagini dopo la confessione della ragazza alla madre: “mi ha toccato”

Ravenna, abusi sullo studente e il professore finisce in arresto. Le indagini dopo la confessione della ragazza alla madre: “mi ha toccato”
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Le diceva che l’amava, continuava a mandarle messaggi anche se lei smetteva di rispondergli. Lui, un insegnante ultracinquantenne, era addirittura geloso del ragazzo con cui usciva la giovane studentessa, minorenne. Fino al gesto più clamoroso, quell’indesiderato allungamento delle mani che gli è costato l’arresto e gli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Il quadro è emerso dai racconti della presunta vittima, studentessa di un liceo ravennate, e dalle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla Procura e che riguardano fatti risalenti alla fine del 2023. La docente insegna in stessa scuola frequentata dalla giovane e ha detto agli inquirenti di essere stato frainteso, di non avere intenzione di molestarla e per questo ha chiesto una misura più leggera. La decisione sarà ora presa dal gip.

Insegnante di liceo abusa di studentessa minorenne, arrestata a Ravenna: i messaggi, i regali e poi le molestie

LA RICOSTRUZIONE

Le indagini sono ancora in corso e serviranno ulteriori accertamenti, ma quello che emerge sempre più chiaramente dall’analisi del telefono dell’uomo e dei relativi messaggi, nonché dalla testimonianza della ragazza, è una vera e propria infatuazione da parte della docente per lo studente minorenne. Un’attenzione eccessiva che non è stata certamente ricambiata, condita da scherzi e regali che hanno portato la giovane allo sfinimento. Una storia seria di cui nessuno sospettava nulla fino all’altro giorno. Nei corridoi dell’istituto romagnolo è di fatto esplosa la notizia delle presunte molestie sessuali e dell’arresto del professore. È stato il gip Andrea Galanti a emettere l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pubblico ministero Stefano Stargiotti, che ha evidenziato il rischio di reiterazione del reato. Tutto risale alla fine dello scorso anno. In quel periodo, secondo gli inquirenti, l’insegnante cominciò a prestare particolare attenzione allo studente.

MOLESTIE

Prima qualche scambio di parole, poi un complimento, poi un altro ancora; fino a quegli incontri fuori dalle mura scolastiche. L’invio di messaggi era frequente. L’adulto le avrebbe addirittura fatto dei regali, in particolare bigiotteria di un marchio particolarmente di moda tra i giovani. Dalle parole ai fatti. L’insegnante, secondo il racconto della studentessa, ha provato a baciarla finché non le ha allungato le mani. Sono stati denunciati almeno tre episodi di molestie sessuali da parte dell’insegnante. L’attenzione non è stata ricambiata al punto che la studentessa ha deciso di interrompere gli incontri extrascolastici fino a quando non ha sviluppato attacchi di panico.

LE INDAGINI

Il crescente disagio la spinse a confidarsi con la madre, rompendo così il silenzio su questa dolorosa situazione. La giovane era arrivata al punto di non voler più andare a scuola e soffriva di attacchi di panico. Così è stata la madre a denunciare l’accaduto, consentendo alla Procura di Ravenna e alla polizia di avviare le indagini. Si è partiti dal sequestro dello smartphone del docente dal quale è stato possibile accertare il contenuto della corrispondenza con lo studente. Durante l’interrogatorio, il sospettato ha negato le accuse e ha affermato che le sue azioni erano state fraintese. Non avrebbe mai tentato di allungare la mano o palpeggiarla. Secondo la sua versione, insomma, si è trattato di tutto un grosso malinteso. Ma il tribunale ha deciso comunque di procedere con la custodia cautelare, tenendo conto del timore dei pm che l’insegnante avrebbe potuto continuare a mettere in atto nuovamente la condotta contestata. Dai messaggi, del resto, emergeva che la maestra era davvero infatuata di qualcuno che non andava certo tutti i giorni a scuola per ricevere quel tipo di attenzioni. La comunità scolastica ravennate è rimasta scioccata dalla notizia. L’istituto, che era all’oscuro di tutto fino alla notifica degli arresti, si è subito offerto di collaborare con le autorità per chiarire la vicenda. La difesa ha chiesto un’attenuante della misura cautelare e la decisione spetta ora al gip. Attualmente la docente resta sospesa dal lavoro scolastico, ma anche se il giudice dovesse esprimere la sua opinione accontentando l’indagato e ricorrendo a un provvedimento più leggero, la docente non tornerebbe comunque in classe.

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Il Messaggero

 
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