polemiche a Cagliari dopo il 25 aprile – .

“Voglio ricordare a tutti che i sionisti e i fascisti erano alleati prima del ’38 e il fascismo italiano addestrò i sionisti ad andare in Palestina, ad occuparla e ad uccidere i palestinesi”. Sono le parole pronunciate dal palco della festa del 25 aprile in piazza del Carmine, a Cagliari, dal rappresentante dell’associazione Sardegna-Palestina Fawzi Ismail.

Dichiarazioni che, mentre Israele ammassa i carri armati, pare, per preparare l’invasione di Rafah, scatenano la reazione di Chenabura, Sardos pro Israel, organizzazione cagliaritana che si fa portavoce del presidente Mario Carboni: «Noi contestiamo apertamente la scelta del Comitato 25 aprile di accogliere sul palco di Piazza del Carmine, in occasione della celebrazione dedicata alla Resistenza italiana, un esponente di aperta ideologia filopalestinese al quale, senza alcun controinterrogatorio o sollecito, è stato consentito di pronunciare un discorso che nega la verità storica dei fatti e che ancora una volta era offensivo nei confronti degli ebrei e dello Stato di Israele”.

Per Carboni, chi ha attaccato Israele “non conosce la storia o ha cercato strumentalmente di rileggerla per giustificare la propria presenza su un palco, organizzato per onorare i caduti e i combattenti antifascisti e antinazisti italiani che, e questo è un inequivocabile storico infatti, furono aiutati dall’eroica Brigata Ebraica. Un fatto innegabile, ma ipocritamente alle manifestazioni del 25 aprile, ormai da anni, la loro rappresentanza viene ostacolata se non apertamente contestata”.

L’associazione Chenàbura “ha rinunciato da tempo a partecipare a un evento che mette a rischio la nostra dignità, se non anche la nostra incolumità fisica”.

(Unioneonline/E.Fr.)

 
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