©foto di Francesco Moscatelli
Alla vigilia della sfida contro il Parma, Mister Andrea Malgrati, allenatore del Lecco, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita del Tardini. Queste le sue parole?
A Parma a fare sparring partner, ti piace il termine?
“NO. Andiamo lì e giochiamolo. Non mi interessa quello che devono fare, ma solo noi. Vogliamo fare una grande prestazione, evitando i soliti errori”.
Tanti assenti in difesa, avete le idee chiare sulle alternative?
“Non è assolutamente un problema, si allenano tutti molto bene. Può diventare una bella vetrina per loro, sono felice per loro perché avranno una grande opportunità di dimostrare quanto valgono, come dimostrano ogni giorno noi dello staff”.
Una bella vittoria all’andata:
“Bei ricordi. Vincere in casa contro il Parma è stato uno dei risultati più belli, soprattutto per la prestazione, ricordo bene la partita e le emozioni fortissime. Sembrava di essere in uno stadio con trentamila persone in porta, qui tutto riecheggia. Abbiamo rivissuto emozioni piacevoli, ma questo appartiene al passato e dobbiamo fare il meglio che possiamo. Parma oggi e poi?
Un’ora sugli scudi con Venezia:
“L’abbiamo recensito come tanti altri esperti, che ci hanno fatto i complimenti. A me interessa rivedere quella squadra e giocare ancora quel calcio, poi bisognerà rimediare agli errori. A fine partita vogliamo uscire tra gli applausi nonostante la posizione in classifica, era l’obiettivo che mi ero prefissato. Con il Venezia, nonostante il risultato, è stato così”.
Portare Buso in doppia cifra è un obiettivo?
“Non so cosa farà, gli auguro il meglio. Ognuno ha un obiettivo, non è sempre facile coniugare quelli personali con quelli della squadra. Dopo un inizio non ottimale è progredito, ha capito come adattarsi alla categoria, è migliorato molto in fase difensiva e si porterà questo bagaglio ovunque, è qualcosa che non si perde mai di maggiore struttura: anche se non si non muoverlo con la palla tra i piedi. Ha ancora tanto da fare, deve ancora crescere, come altri giovani che ho visto bene in settimana: devono pensare a se stessi e fare il bene della squadra, qualunque cosa accada. quanto giocano e dagli allenatori”.
Il viaggio che hai intrapreso ti lascia rimpianti?
“L’anno è stato incredibile, sono cresciuto molto velocemente dentro questa sofferenza. La stagione è nata in salita, con quanto accaduto quest’estate. È un’agonia: ne siamo usciti, poi c’è stato quello che c’era e il fastidio resta. La retrocessione matematica non è ancora arrivata, non mi interessa se arriva. Il passato è passato, rimarrà con l’amaro in bocca se non raggiungiamo l’obiettivo i giovani crescono e cresciamo anche noi allenatori, chi c’è nella società dovrà aiutare questi colori a crescere”.
Nelle parole di Bonazzoli:
“Ha parlato di rammarico, quando sei in panchina è dura e so cosa vuol dire essere lecchese, le emozioni sono forti. Non è facile separare il tifoso dall’allenatore e quando hai passione per i colori ma ti vedi impotente diventa difficile: nel calcio non si perde mai, si impara e si va avanti”.
Sull’indisponibile:
“Inglese ha avuto un problema e non ci sarà, non si è allenato in settimana. Oltre a lui mancheranno Beretta e Listkowski, mentre Lamanna è stato operato. Ovviamente poi gli squalificati. Louakima? Sta bene, ma giochiamo con undici uomini. Ho finito, se dovessero arrivare i conti potrò premiare chi è stato qui ad allenarsi bene anche senza giocare, lo farò volentieri. Sono ragazzi eccezionali, non hanno mai creato problemi e hanno sempre lavorato duro, sarebbe un giusto riconoscimento”.
Chi può sostituire Novakovich, con l’assenza di Inglese e Beretta?
“Ho provato a fare cose diverse, possiamo giocare anche con tre attaccanti non strutturati davanti, oppure cambieremo modulo, vedremo quanto reggerà Andrija. E’ un ragazzo che si spende fino alla fine, a volte arriva alla fine con poca lucidità. Pochi giocatori in Serie B danno il suo lavoro, ci ha sempre aiutato tantissimo, è logico che debba essere più incisivo sotto porta”.
