Dissalatore Trapani, Ciminnisi: “Ancora nessuna soluzione concreta”

di Valeria Marrone

A poche settimane dall’inizio dell’estate, la Sicilia continua ad affrontare una grave crisi idrica, senza soluzioni concrete in vista. È quanto denuncia la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, in un’interrogazione volta a sollevare l’attenzione sulla mancanza di azione del governo per fronteggiare l’emergenza. “La situazione è critica e il tempo stringe”, afferma il deputato, sottolineando il rischio di affidarsi esclusivamente a consultazioni e pareri senza tradurli in azioni efficaci. In particolare, Cimminisi critica l’idea di riattivare i dissalatori dismessi di Trapani, ritenuta “impraticabile” e “antieconomica”, evidenziando tempi di almeno 12 mesi e costi superiori a 20 milioni di euro per ciascun impianto, unitamente alla scarsa chiarezza sulle modalità i piani di misure concrete del governo regionale. “Non è ancora chiaro se sia ancora sul tavolo l’ipotesi di partire dai dissalatori di Trapani e Porto Empedocle, come scelta privilegiata a cui sembrava aver mirato il governo regionale, ma soprattutto non è chiaro in base alla quale analisi costi-benefici”, conclude il deputato. Secondo Ciminnisi, inoltre, l’agricoltura è in ginocchio e i cittadini subiscono pesanti restrizioni nell’accesso alle risorse idriche, senza che il governo regionale fornisca risposte adeguate e tempestive. “Non sappiamo quali altri interventi siano previsti per affrontare la crisi idrica”, conclude il deputato, evidenziando un approccio del governo privo di soluzioni reali e di una pianificazione efficace.

 
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