Aeroporto di Lamezia, lavoratori stagionali. Presentato secondo ricorso al TAR contro Sacal – .

Presunte clausole discriminatorie, è stato presentato secondo ricorso al TAR contro Sacal GH

Non si fermano le polemiche sul bando degli stagionali e sulla graduatoria che ne è derivata

In un clima già molto teso, all’interno del quale era già stato presentato un primo ricorso al TAR, ricorso che si era già tradotto in una prima pronuncia da parte della seconda sezione del TAR stesso attraverso la sospensione di alcuni dei criteri ritenuti discriminatori nei confronti di Lavoratori della Sacal GH, Ora arriva un secondo appello. Prosegue, quindi, con crescente intensità, la polemica sorta intorno al bando 2024 per gli stagionali Sacal GH, bando considerato controverso da alcuni stagionali aeroportuali, anzi addirittura discriminatorio, che di fatto esclude lavoratori qualificati con servizio decennale e, con criteri di attribuzione dei punteggi già ampiamente contestata in più sedi, ha di fatto azzerato le pregresse anzianità di servizio.

Nel dettaglio, dopo il primo ricorso al Tar della Calabria, un nuovo ricorso – questa volta presentato dall’avvocato. Simona Grillo del Tribunale di Lamezia Terme – focalizza ancora una volta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla presenza di vizi di legittimità che incidono sulla validità della procedura selettiva. In particolare, si tratta di profili di eccepibilità delle clausole inserite nel bando tali da recare pregiudizio alla sfera degli aspiranti sia in termini di partecipazione alla selezione che in termini di posizione in graduatoria.

Lo scenario è reso oggi più controverso dal fatto che è stata pubblicata la graduatoria risultante dal bando, è accessibile al pubblico, e da esso scaturiranno le chiamate stagionali a partire dal 1° maggio, ma i conti comunque non tornano: alla luce dei “filtri” applicati a monte, risulta che il fabbisogno per gli agenti di rampa, inizialmente quantificato in cinque unità, vede solo tre nomi iscritti nella specifica sezione della graduatoria; allo stesso modo, la necessità di agenti al registrare e l’imbarco, quantificato in diciotto unità, è leggermente inferiore all’elenco dei nomi inseriti nella graduatoria al netto delle varie clausole, con il rischio che alcuni di essi non servano.

Questo perché, come evidenziato tra i requisiti del bando, per poter lavorare in Sacal GH come lavoratori stagionali non devono essere in corso contenziosi con l’azienda (art. 2, lettera f). I lavoratori che si ritrovano con un punteggio non adeguato rispetto alla loro qualifica ed anzianità di servizio devono, in sostanza, scegli tra lavorare in Sacal GH (purché non siano stati eliminati a priori con una delle clausole restrittive) ed una seconda opzione, cioè far valere i propri diritti nelle sedi opportune, una scelta coraggiosa che però – nell’immediato – comporta la rinuncia al servizio. UN modus operandi che rischia di avere ricadute anche sulla gestione dei voli in vista del picco di traffico estivo, visto che vedrà lo scalo di Lamezzo entrare nella nuova stagione estiva 2024 con un bacino ridotto di lavoratori stagionali.

Dalla nuova classifica emergono altre peculiarità: spuntano i nomi “ammessi con prenotazione”un fattore di novità rispetto agli altri annunci degli ultimi tredici anni, e notevoli oscillazioni nelle posizioni di alcuni lavoratori tra la graduatoria 2023 (anche accessibile) e quella del 2024. Parliamo di clausole e criteri di assegnazione dei punteggi potenzialmente discriminatori, e possiamo facilmente notare – ad esempio – che la posizione n. 1 del ranking 2023 è magicamente diventata la posizione n. 15 di quel 2024, il tutto nell’arco di appena un anno. Se è vero che da un lato la Legge fa il suo corso e si esprimerà su eventuali responsabilità, dall’altro anche la matematica può essere utile per capire che, forse, c’è qualcosa che non va.

 
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