SANTO Oggi. Sabato 27 aprile la chiesa festeggia Santa Zita di Lucca e San Liberale di Treviso – – .

SANTO Oggi. Sabato 27 aprile la chiesa festeggia Santa Zita di Lucca e San Liberale di Treviso

a cura di don Riccardo Pecchia

Oggi Il 27 aprile la chiesa festeggia Santa Zita di Lucca, nacque a Monsagrati (Lucca) nel 1218, da una famiglia povera di campagna e dalle grandi virtù cristiane. A quei tempi le ragazze povere, per guadagnarsi una dote e più spesso per non essere di peso alla famiglia, venivano messe a servizio presso una famiglia cittadina. A soli 12 anni, Zita iniziò a prestare servizio nella casa della nobile famiglia Fatinelli a Lucca, accettò serenamente la sua condizione sociale, ben consapevole che, servendo la famiglia ospitante, serviva Dio, per amore del quale agiva e tollerava ogni maleducazione, sia da parte dei padroni, che dapprima la trattavano con ingiustificata severità, sia da parte dei suoi compagni di lavoro, gelosi del suo zelo e del suo totale disinteresse. Zita è nota per i suoi numerosi miracoli, compiuti a favore dei poveri e dei deboli. Per recarsi alla chiesa di San Frediano, varcava la porta che dà su via San Frediano, più vicina al palazzo Fatinelli, quando un giorno si imbatté in un pover’uomo che chiacchierava dal freddo. Senza esitazione, ritornò al palazzo e prese il primo mantello che le capitò sotto mano. Il suo padrone non si accorse di nulla, poiché l’Angelo Custode aspettò Zita davanti a quella stessa porta, per restituirglielo. Faceva l’elemosina ai poveri, che bussavano alla porta della ricca residenza Fatinelli, ma donava del suo, perché viveva con molta parsimonia e il gruzzolo che metteva da parte si riversava come tanti rivoli ad irrigare le zone aride e di abbandono. e dell’ingiustizia. Si dice di lei, un’altra domestica dei Fatinelli, invidiosa della stima che Zita aveva saputo guadagnarsi, una volta superate le prime umilianti prove, le fu affidata la gestione della casa, l’aveva accusata di aver dato via troppa roba ai poveri. Un giorno, infatti, Zita fu sorpresa mentre usciva di casa con il grembiule svolazzante per andare a visitare una famiglia bisognosa. Alla domanda del maestro, nonostante fosse piena di pane, rispose che aveva portato fiori e rami; lasciando liberi i lembi del grembiule, una pioggia di fiori e foglie cadde ai suoi piedi. Un altro miracolo per il quale Zita viene ricordata è quello relativo ai legumi. Il proprietario della casa conservava nelle soffitte del palazzo diverse cassette piene di legumi. Zita, poco a poco, all’insaputa del proprietario, li distribuì ai poveri, finché le scorte finirono. Ma accadde un giorno che il proprietario fosse raggiante vedendo l’avvenuta vendita di tutti i legumi, che il giorno dopo sarebbero stati ritirati dagli acquirenti. Zita, sopraffatta dalla disperazione e dalla disperazione, pregò tutta la notte per chiedere consiglio, e quando il giorno dopo arrivarono gli acquirenti, non solo trovarono tutte le scatole piene, ma anche 50 chili in più. La vita di Zita trascorse nella sua più profonda umiltà e carità; le preghiere e la penitenza erano state la sua costante pratica quotidiana. Zita si ammala di una leggera febbre e viene messa a letto. Tutti pensano che sarà sicuramente qualcosa di grave perché Zita non è andata a letto a causa di un piccolo malore. Viene chiamato il prete. Zita fa la confessione della sua vita e riceve ancora una volta la Santa Eucaristia. Morì il 27 aprile 1278; è la protettrice dei lavoratori domestici.

SANTO Oggi. Sabato 27 aprile la chiesa festeggia Santa Zita di Lucca e San Liberale di Treviso27 aprile: San Liberale da Treviso, nacque ad Altino (Venezia) agli inizi del V secolo, da una nobile famiglia pagana. Liberale fin da giovane, crebbe secondo i principi cristiani, volle arruolarsi come soldato, si convertì al cristianesimo con lo scopo di aiutare i poveri e pregare, fu educato nella fede cristiana, e battezzato da sant’Eliodoro, primo vescovo della città. Associava l’aiuto ai poveri e agli ammalati con una vita ascetica, basata sulla meditazione, sulla preghiera e sul sacrificio personale. Quando l’opposizione dei pagani e degli ariani divenne insostenibile, Eliodoro decise di affidare la diocesi di Altino al vescovo Ambrogio, per poi ritirarsi nelle isole della laguna di Venezia. Dopo qualche tempo, preoccupato per l’incapacità di Ambrogio di affrontare pagani ed eretici, Liberale decise di intraprendere la ricerca di Eliodoro, chiedendo prima consiglio al Signore. Durante la preghiera in cattedrale si addormentò e nel sonno gli apparve il suo angelo custode, che lo incoraggiò e gli annunciò la sua morte imminente. Nonostante ciò, Liberale partì per la laguna alla ricerca del maestro ma, giunto nell’isola di Caltrazio, dove esisteva una chiesa dedicata a San Lorenzo, non trovando modo di raggiungere l’isola dove risiedeva Eliodoro, vi si fermò conducendo un eremita. vita . Colpito da grave malattia, morì poco dopo, il 27 aprile 437.
 
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