“Gramsci” arriva in Officina. Antonio detto Nino” – .

“Gramsci” arriva in Officina. Antonio detto Nino” – .
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Si dice “passato il santo, passata la festa”. Ma non all’Officina San Domenico dove, all’indomani della Festa della Liberazione, la festa è tutt’altro che finita.
“Festeggiamo il 25 aprile senza ricordare cosa è successo prima di quel giorno né come sarebbe stato altrimenti – spiegano i ragazzi di Capitalsud -. Avendo dimenticato i volti di chi ha sacrificato tutto per la nostra libertà, ogni anno celebriamo una liberazione fittizia, quella momentanea dal nostro lavoro, dimenticando che libertà e democrazia sono valori da salvaguardare e celebrare in modo permanente. Basta guardare oltre il mare: alcuni popoli vivono oggi in pieno “fascismo”, in uno stato di occupazione, cercando di sopravvivere. un genocidio. È necessario prendere posizione, è necessario schierarsi, è necessario non restare indifferenti”.

Così, prendendo in prestito le parole di Gramsci, il Festival della Liberazione prosegue all’Officina San Domenico che ospiterà il secondo appuntamento della rassegna teatrale “TEATRO (in)STABILE”. L’appuntamento è per domenica 28, alle 20.15, con Fabrizio Saccomanno In “Gramsci. Antonio detto Nino”.
Uno spettacolo che ci permette di svelare la persona dietro l’iconaraccontando la storia di Antonio prima di Gramsci: frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento, il PCI, le incomprensioni con Togliatti e Stalin, la sofferenza feroce di un uomo che voleva rompere il fascismo, che vive in condizioni disperate solitudine.
E’ possibile prenotare l’aperitivo alle ore 19.00 e richiedere il servizio baby sitter. Tutte le informazioni sono disponibili sui canali social di Officina San Domenico e su quelli dell’associazione CapitalSud Aps.

 
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