Extinction Rebellion occupa la pensilina RAI di Torino contro il G7 – .

Davanti al locale questa mattina è andato in scena un ironico “circo”. Sede RAI di Torino: sette attivisti di Extinction Rebellion vestiti da clown sono comparsi su tricicli davanti all’ingresso, mentre altri due attivisti hanno occupato il tetto dell’edificio da dove hanno esposto uno striscione con la scritta “G7 Ambiente: -2 giorni all’inizio del circo”. Ciascuno dei 7 clown portava la bandiera di una delle sette nazioni del G7.

La protesta, infatti, avviene a pochi giorni dal vertice ministeriale G7 su clima, energia e ambiente, che si terrà dal 28 al 30 aprile a Venaria. «Da più di trent’anni, i governi del G7 hanno assunto impegni solenni nei vertici internazionali per combattere il collasso climatico, nonostante continuino a investire nei combustibili fossili e ad alimentare questa crisi» spiega Elisa. “È come trovarsi davanti a un circo: i loro impegni, anno dopo anno, sono un triste spettacolo di clown.”

La protesta arriva sul tetto della Rai per denunciare allo stesso tempo l’assenza di un’informazione seria da parte dell’organizzazione sulla crisi ecoclimatica e la pressione politica che il governo sta esercitando negli ultimi mesi suiinformazione pubblica. Tema quest’ultimo al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, tra i giornalisti della Rai che hanno indetto uno sciopero per il 6 maggio per protestare contro “il soffocante controllo sul lavoro giornalistico” e il recente caso del monologo di Antonio Scurati del 25 aprile e sull’assassinio di Matteotti, che fece parlare di censura. «Abbiamo scelto di essere qui in Rai oggi» continua Elisa «perché la televisione pubblica deve essere al servizio dei cittadini, informando in modo serio e dettagliato sulla reale gravità della crisi ecoclimatica». Tuttavia, nonostante l’ultimo anno sia stato il più caldo che mai, intere regioni abbiano sofferto una siccità estrema e numerosi eventi meteorologici estremi abbiano colpito l’intera Italia, meno del 3% dei telegiornali italiani riguardavano la crisi climatica ed ecologica e, quando lo facevano, , non hanno menzionato le cause.

“La portata della crisi ecoclimatica richiederebbe un’informazione diffusa e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche da prendere. Chi governa, però, si circonda di zone rosse, rendendo ancora più evidente la distanza dai cittadini di cui dovrebbe rappresentare gli interessi”. Un tema, quello della distanza tra cittadini e decisori politici ed economici, rivendicato da Extinction Rebellion qualche giorno fa anche in occasione dell’assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo.

Mentre il governo italiano annuncia il nuovo piano energetico nazionale, il cosiddetto piano Mattei, basato sull’estrazione e trasporto di gas e petrolio, e in tutti i governi del G7 l’abbandono dei combustibili fossili è ancora troppo lento e graduale, Torino si prepara a ospitare l’ennesimo vertice internazionale.

Sarà l’ennesimo fallimento?

 
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