il Pd fa da paciere sul caso Zedda La Nuova Sardegna – .

Cagliari I vertici del Pd stanno facendo di tutto per evitare che Campo Largo si sciolga a poco più di un mese dalle elezioni comunali di Cagliari. Domani pomeriggio cercherà di ricucire il divario tra Progressisti, Cinque Stelle, Verdi rossi, Socialisti-Sardi in Europa e Sinistra Futura in un vertice d’urgenza indetto.

Trattative difficili La mediazione del segretario provinciale dei Dem, Guido Portoghesecominciò subito dopo Massimo Zedda dei Progressisti, è il candidato sindaco del centrosinistra-M5s, ha annunciato di aver spalancato le porte della coalizione anche ad «Azione», il partito Carlo Calenda. Immediata la reazione di gran parte di Campo Largo, con minacce, nemmeno molto velate, di uscire dall’alleanza, perché gli accordi erano di tutt’altro tipo, e cioè: «Nessuna new entry alle elezioni comunali rispetto al gruppo che vinto le elezioni Regionali se non quelle di vere liste civiche”.

Invece, secondo le proteste, Zedda avrebbe favorito e poi accettato l’appoggio di «Azione», che tra l’altro il 25 febbraio si era allineata con una coalizione opposta, quella guidata da Renato Soru. «Davanti a questa decisione unilaterale di Zedda – è stato l’ultimatum lanciato dal Movimento Cinque Stelle – siamo pronti a correre da soli». La stessa ipotesi di uscita è stata avanzata anche da Sinistra futuro, Socialisti e RossoVerdi. La tensione tra i due blocchi è tornata a salire negli ultimi giorni, ma i tempi per una possibile riconciliazione sono ormai ridotti ai minimi termini. Le liste per le elezioni comunali dovranno essere presentate entro l’11 maggio.

Azione del ballerino Anche l’ultima decisione del partito di Calenda ha reso la situazione ancora più accesa. A Sassari e Alghero, infatti, sosterrà le due candidature a sindaco del centrodestra: Gavino Mariotti E Marco Tedde. «Alle elezioni amministrative a Cagliari non possiamo certo candidarci – è stato il commento raccolto in Campo largo – con chi gioca anche su più tavoli a seconda del Comune». In sostanza, alla vigilia del vertice, il messaggio inviato dal Movimento Cinque Stelle e dagli altri partiti ai progressisti era chiaro: “Scelgano loro tra noi e l’Azione”.

Ultima possibilità L’incontro di domani, a questo punto, sarà una resa dei conti. Con il Pd che lancia a tutti un ultimo appello: «Discutiamo, facciamo chiarezza ma non gettiamo in mare Campo Largo».

 
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