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Scout Park: l’app che trasformerebbe i viterbesi in eroi del traffico… e forse ricchi

In Svezia è stata lanciata l’app che permette ai cittadini di denunciare, dietro pagamento di una tassa, le auto parcheggiate illegalmente

VITERBO – Cerchi un metodo semplice e veloce per arricchirti a Viterbo? Potrebbe sembrare la classica pubblicità dei guru che cercano di truffare gli altri sui social network. Ma anche in questo caso il futuro potrebbe riservare delle piacevoli sorprese dalla Svezia.

Nel Paese scandinavo è stata lanciata una nuova app “rivoluzionaria”. È chiamato Parco Scout e trasforma sostanzialmente i cittadini comuni in ausiliari del traffico. Tramite lo smartphone, l’utente può denunciare le auto parcheggiate abusivamente con una semplice foto. Se le autorità riconoscono la trasgressione e intervengono con la sanzione, il segnalante riceverà un risarcimento di circa 5 €. L’app si occupa di tutto, dal fornire la geolocalizzazione dei vari divieti presenti in città, affinché l’utente non possa intervenire sulle auto parcheggiate correttamente, all’accredito sui conti correnti delle somme ricevute.

Sono tre casi su cui il segnalatore può intervenire: divieto di sosta, mancanza dei permessi necessari per uno specifico parcheggio (ad esempio posti riservati ai disabili) o mancanza del disco orario.

Vista la situazione dei parcheggi, in una città come Viterbo con un numero medio di auto per cittadino tra i più alti d’Italia, potremmo guadagnare almeno un secondo stipendio. Inoltre, le recenti scelte di riduzione dei parcheggi nel centro storico non farebbero altro che incrementare i ricavi per l’utenza dello Scout Park.

Difficile che questa applicazione sbarchi in Italia. Purtroppo non siamo un paese civile come la Svezia. E l’utilizzo dello Scout Park porterebbe a problemi sia di carattere giuridico ma soprattutto di natura giuridica ordine pubblico. Immaginiamo la situazione in cui il proprietario di un’auto a cui è vietata la sosta scopre un altro cittadino intento a fotografare la sua auto. Aumenterebbe l’impegno delle forze dell’ordine, ma in questo caso per sedare gli scontri.