Rapporto BES 2023, crescono gli squilibri sociali in Basilicata – .

Il 66% dei lucani vive in una condizione di benessere sociale basso e medio-basso. È il risultato del Rapporto BES (benessere equo e sostenibile) 2023 diffuso dall’Istat che – sottolinea la Uil – conferma la crescita di forme di squilibri sociali nella nostra regione. La classificazione fatta dal Rapporto BES 2023 sulla base di 132 indicatori diversi per settore e caratteristica lo evidenzia: solo il 9% dei lucani rientra nella classe “alta”, il 15,9% nella “medio-alta”, il 18,2% nella “media”, mentre il 24,2% nella “medio-bassa” e il 31,8% nella “bassa”. Il rischio povertà – per limitarci all’indicatore “benessere economico” – coinvolge oltre il 20% delle famiglie lucane.

Inoltre – sottolinea la Uil – l’analisi per genere evidenzia uno svantaggio femminile in diversi ambiti, tra cui lavoro e sicurezza, ma anche vantaggi nei settori della sanità e dell’istruzione: quest’ultimo emerge come elemento fondamentale per il benessere individuale, associato a migliori condizioni economiche, lavorative e di partecipazione sociale; si osservano anche significative disuguaglianze regionali, con il Centro-Nord che mostra livelli di benessere più elevati rispetto al Sud. Nel Rapporto è più marcata la tendenza che si è diffusa negli ultimi anni – e che, come UIL, riteniamo vera – che evidenzia una certa incapacità del solo prodotto interno lordo (PIL) di fornire un’immagine esaustiva della realtà. e il valore di ciò che realmente costituisce la ricchezza e il benessere di una nazione. In questa prospettiva, lo stesso grado di benessere di uno Stato si riconosce più che altro nella necessità di impostare nuove scelte politiche, nuovi scenari, e soprattutto nuovi indicatori che tengano veramente conto delle fondamentali dimensioni ambientali e sociali. Pertanto, il quadro complessivo, escludendo qualche timido segnale di miglioramento, ritrae un’Italia in cui aumenta il divario reddituale della popolazione e, parimenti, cresce la percentuale di persone a rischio povertà. Questa situazione richiede quindi uno stanziamento di investimenti pubblici affinché ci sia un cambio di passo nella tutela e nel mantenimento del nostro territorio, ma anche rispetto ai bisogni sociali e occupazionali.

“Siamo convinti – commenta il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli – che i concetti di benessere e sostenibilità necessitino non solo di indici attendibili e adeguati, ma anche e soprattutto di condivisione e legittimazione democratica, che implicano il coinvolgimento del Governo, Regione e delle Istituzioni che sia continuativo ed efficace per tutti i settori della società, comprese ovviamente le organizzazioni sindacali. Per questi motivi, per cambiare il nostro modello di sviluppo e facilitare una diversa e migliore redistribuzione della ricchezza nella società, è necessaria un’adeguata responsabilità politica. Occorre avere capacità decisionale, che non significa imposizione o decisione, ma capacità di ascolto e soprattutto partecipazione da parte di tutti gli stakeholder, a cominciare dalle parti sociali. Tutto ciò – aggiunge Tortorelli – è fondamentale nell’avvio della nuova legislatura regionale e nei lavori del nuovo consiglio regionale che sarà nominato dal neo rieletto presidente Bardi. L’auspicio quindi è innanzitutto una svolta nel rapporto con le parti sociali, in primis i sindacati, che permetta di valutare lo stato di attuazione delle Misure del Pnrr e di ogni programma di spesa comunitaria. Quanto al Governo, ci preoccupa che nel Def non si parli di welfare. Gli scioperi e le manifestazioni a livello nazionale e articolate a livello regionale degli ultimi mesi – spiega Tortorelli – hanno avanzato proposte di protesta che attendono risposte da parte dei governi nazionale e regionale. In particolare, le persone vogliono risposte sullo stato sociale e sul sistema sanitario che non è in grado di dare loro un’assistenza dignitosa o di garantire l’assistenza sanitaria locale”.

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