allenatore, società, mercato. Il piano per ripartire (in 4 punti) – -

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Il casting in caso di sostituzione è già iniziato ma da parte del club è chiaro che non è stata presa alcuna decisione: non si può sbagliare valutazione, il collegio lo sa bene e per questo intende prendersi tutto il tempo necessario.

I nomi in lizza

Vari profili analizzati: da Lopetegui a De Zerbi, da Fonseca a Farioli, da Conceiçao a Tedesco. La decisione sarà collegiale: toccherà a Furlani, Ibrahimovic, Moncada e Cardinale, che avranno (giustamente) l’ultima parola. L’elenco può allungarsi, non è chiuso. Nelle ultime ore il nome più caldo sui media è quello di Lopetegui.

Per alcune caratteristiche rientra nel profilo richiesto dalla società, che nei colloqui preliminari ha apprezzato il suo modo di presentarsi, ma ci sono dubbi sulla sua capacità di reggere sotto pressione: San Siro è un palcoscenico impegnativo. Non è finita bene al Real Madrid. I tifosi, inoltre, si stanno esprimendo in maniera estremamente critica e contraria: La campagna Nopetegui è iniziata sui social media.

È vero che i tifosi non possono scegliere l’allenatore, ma è chiaro che tuUn club moderno che vuole essere “comunità” (termine molto in voga nel moderno marketing calcistico) non può non tenere conto del “sentimento” popolare, soprattutto dopo una stagione negativa come questa. Servirebbe un nome che riaccenda l’entusiasmo, in tanti vogliono Conte, considerato una garanzia, ma l’allenatore pugliese non sembra compatibile con la strategia della dirigenza rossonera.

Il mercato: Zirkzee in testa

Una cosa è certa: cambiare allenatore non basterà.

IL punto 2 del “maggio caldo” milanista riguarda inevitabilmente il mercato, con tre colpi fondamentali: un centravanti da sostituire Giroud, destinato al Los Angeles FC, con il bolognese Zirkzee a guidare le scelte; un centrocampista che riempie il buco lasciato da Kessie e Tonali, come Fofana del Monaco; un difensore centrale forte e fisicamente strutturato. Devono essere elementi della personalità, una qualità che quest’anno è mancata moltissimo. Qualche italiano non farebbe male: in partite come il derby, il senso di identità aiuterebbe a “capire” il peso di certi snodi.

IL punto 3 si tratta di gestire saggiamente i contratti dei grandi. Un anno fa la cessione di Tonali al Newcastle per 70 milioni finanziò il mercato, quest’anno non è da escludere che possa succedere qualcosa di simile con altri top player, che verranno lasciati andare solo di fronte a ricche offerte. Maignan, Theo Hernandez, Leao: nessuno è incedibile. Nessuno dei tre ha fatto davvero la differenza. E forse la cessione di uno dei tre, magari quella del portiere, potrebbe davvero permettere di presentarsi sul mercato con un’altra capacità di spesa, magari per un centravanti di altissimo livello…

IL punto 4 4 riguarda invece l’organizzazione interna del Milan, anche nella gestione quotidiana, a Milanello e a Casa Milan. Non tutti hanno remato sempre dalla stessa parte. Troppe bozze. Ma questo non è l’unico problema. Il fatto è che qualcosa cambierà.

 
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