Sa Die de sa Sardigna: la maglia speciale con l’omaggio del Cagliari Calcio

Lo sapevate? Fino agli anni ’60 a Cagliari esisteva il quartiere Ausonia, una piccola favela nata al Poetto nel dopoguerra.

È difficile da immaginare oggi, ma c’era un tempo in cui al Poetto non c’erano case di lusso che sorgono oggi. Una parentesi, tra circa quindici anni dopoguerrain cui tra la seconda tappa della spiaggia cagliaritana e l’ippodromo è sorta una sorta di baraccopoli, una piccola favela in stile cagliaritano, il quartiere Ausonia.

Dopo la distruzione di gran parte della città a causa dei bombardamenti del 1943 e la fine della Seconda Guerra Mondiale, migliaia di spostato tornarono a Cagliari, ma trovarono la maggior parte delle loro case inagibili se non del tutto distrutto. Alcuni di loro cercarono quindi riparo nel camminamento coperto dell’ Bastione di San Remy, altri occuparono il grotte di via Vittorio Veneto, altri ancora preferirono impossessarsi dell’ scuderie edifici abbandonati dell’ippodromo del Poetto, fino a poco tempo fa rifugio dei cavalli dell’esercito italo-tedesco e abbandonati dopo la ritirata nazifascista, dando così vita al quartiere denominato Ausonia. Agli edifici in muratura, nel corso degli anni, furono aggiunte vere e proprie baracche in lamiera e cartone. IL bagni erano per lo più condivise, fuori dalle abitazioni, ed i terreni e le strade, data la vicinanza al mare e la facile esposizione alle mareggiate, erano hanno allagato spesso, per la gioia dei bambini e un po’ meno per quella delle mamme che hanno dovuto fare i conti con il disagio. Sono stati occupati anche i garage dell’ex stabilimento balneare Ausonia (da cui il nome della favela); Ausonia raggiungeva circa 2000 abitanti e si dice che fosse una comunità molto unita e vivace: nonostante le precarie condizioni di vita si organizzavano grandi cene, cinema all’aperto, concerti e balli.

Il bagno era in comune, nel dopoguerra le case individuali raramente erano dotate di bagni privati.

Una zona a cui in quegli anni veniva affibbiata l’etichetta di brutto quartiere, ma abitata da tante persone onestà, povero ma semplice. Il quartiere Ausonia piano piano sì era spopolato, i suoi abitanti trovarono finalmente altra sistemazione in città. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta venne demolito il quartiere Ausonia, mentre l’Ippodromo riprese vita intorno agli anni Cinquanta e nel 1959 lo stabilimento venne rilanciato, ristrutturato, grazie all’intervento Olimpiadi di Roma.

Nel 1961 fu deciso lo sgombero ed il trasferimento degli abitanti nelle nuove case popolari di San Michele, anche se gli abitanti non volevano lasciare Ausonia, non volevano abbandonarla.

Il resto lo è presenteil Poetto ha cambiato aspetto e le ville fronte mare hanno sostituito le case fatiscenti della vecchia Ausonia.

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