Dove mangiare cucina nippo-brasiliana e Nikkei a Napoli – .

Tra le contaminazioni più amate nel mondo c’è sicuramente quella tra l’ortodossia della cucina giapponese e i colori intensi del Sudamerica: un’ibridazione che affonda radici storiche nel diaspora giapponese della fine dell’Ottocento, momento in cui migliaia di giapponesi emigrarono in cerca di migliori condizioni di vita, attraversando il Pacifico e sbarcando inAmerica Latina (il flusso venne poi invertito nel XX secolo, con l’emigrazione di ritorno). Gli incroci gastronomici avviati dalle comunità giapponesi in Perù viene generalmente chiamato Cucina Nikkei (anche se il termine nikkei indica tutti i discendenti dei giapponesi emigrati in terre straniere). Quando l’anarchia brasiliana regna sovrana, ecco la cucina giapponese-brasiliano. Utilizzo di frutta esotica, peperoncini, nuove forme (come il Temaki), influenze di ricette come ceviche e tiradito, sul fil rouge del riso e del pesce: sono tante le caratteristiche che rendono questo stile di cucina così amabile e amato in tutto il mondo. mondo. È un decano del genere in Italia Roberto Okabeil creatore di Finger’s (oggi con sedi a Milano, Roma e Porto Cervo): nato a San Paolo, con nonni giapponesi, ha perfezionato la sua carriera a Tokyo prima di aprire, vent’anni fa, il suo primo negozio a Milano, che oggi cambia forma, riapertura con il nome di Visualizza il ristorante dal vivo.

Dove mangiare cucina nippo-brasiliana e Nikkei a Napoli

Sebbene appaia, ad uno sguardo superficiale, come una città conservatrice, la cucina “fusionche è il risultato di incontri, migrazioni, aperture – il sale di tutta la cucina – con Napoli se la cava molto bene. Il capoluogo partenopeo è il risultato di stratificazioni storiche e ha affrontato molte diaspore, mandando in giro i suoi figli a diffondere la gastronomia campana nei cinque continenti. Napoli e il Brasile hanno sempre avuto un’affinità culturale: Lucio Dalla era convinto che brasiliani e napoletani trovassero nelle canzoni l’espressione della loro identità. Sarà la lingua, sarà la musica, sarà la stessa inclinazione all’anarchia, l’amore reciproco tra le due culture è un dato di fatto. Lo stesso vale per il Giappone: il gemellaggio con Kagoshima è quasi esemplare, la città giapponese è molto simile paesaggisticamente al capoluogo partenopeo, ma è proprio la cucina giapponese ad essere ritrovata nel napoletano – anche per viaabitudine al pesce crudo – terreno molto fertile. Il mix qui diventa esplosivo. Ci sono molti indirizzi interessanti su Napoli e dintorni scoprire grandi insegne di cucina fusion.

Otoro 81

1.200 mq in centro città distribuiti come hub del food e del benessere: ristorante, bistrot, café, lounge bar, relais, spa e, infine, l’outlet giapponese Otoro 81. Uno spazio nel buono e bel salotto della città, in un ambiente elegante e raffinato. Là terrazzo immerso nel verde è dedicato alla cucina fusion di Ignacio Hidemasa Ito, uno dei migliori maestri d’Italia: brasiliano di nascita, origini giapponesi, è considerato un capostipite in città. Nel suo menu ci sono sashimi e sushi, gunkan tradizionali e firme della casa, hosomaki e altri piatti caldi, tutti elaborati con grande tecnica e ottime materie prime. Carta dei vini per intenditori.

Otoro 81 – vico Belledonne a Chiaia, 11 c/o Magnolia – Napoli – www.magnolianapoli.com

Tabi

Dopo l’uscita del maestro Ignacio Ito, la sua eredità nella sede di Stefano Parisio è stato raccolto da Flavio Fujite e Irina Avadanei, che proseguono sulla strada tracciata, con libera creatività, solida dopo una lunga militanza. Il menù è ampio e si divide in antipasti caldi e freddi, zuppe, sushi, noodles e riso, piatti di pesce e carne. Iniziamo con l’aragosta fritta con salsa alla vodka rosa e pinoli tostati; poi funghi shiitake cotti al cartoccio con granchio; sukiyaki con porri, funghi, tofu, Wagyu, udon e uova. Il mix di sashimi, nigiri e panini è davvero intrigante, il servizio ben orchestrato e professionale.

Tabi – via R. de Cesare, 35 – Napoli – tabifusionexperience.com

Urubamba

Grandi cambiamenti perNikkei insegna Di Dario Cecaro e Vincenzo Ricciolino che, da marzo, è sbarcato in via Filangieri, in un edificio multipiano con terrazza panoramica e cocktail bar, nella Napoli più esclusiva, tra griffe e palazzi prestigiosi. La sala ristorante al primo piano è suggestiva e offre un’adeguata cornice alla cucina, che, come dicevamo, rende omaggio all’ormai storica contaminazione tra la tradizione giapponese e quella sudamericana, soprattutto peruviana. Nel menu creato da Keisuke Aramaki sIl crudo di mare è protagonista fin dal suo debutto in tavola, con tartare, ceviche e tiradito (carpaccio) dalla bella nota aromatica. Dal 2023 l’insegna – in una location altrettanto soddisfacente – è anche a Capri, in via Sella Orta 10a.

Urubamba – via G. Filangieri, 16 – Napoli – urubamba.it

Vero tetto Omakase – Nola

Il brasiliano si ispira alla cucina tradizionale giapponese Gilberto Silva, chef con esperienza ventennale, formatosi sotto la guida del maestro giapponese Takashi Yoshitake. Seduto al bancone alle primo piano del sofisticato mondo RO (cornucopia di cose buone divise tra bistrot, pasticceria, ristorante gastronomico e, ovviamente, cucina giapponese) vivrete un’esperienza coinvolgente e appagante, l’Omakase, guidato dallo chef, in 14 step; Ai tavoli, invece, si sceglie à la carte. Sushi, sashimi, ma anche ottimi tiraditos (misto di pesce, crostacei e molluschi, conditi con salsa aji amarillo). Carta dei vini importante.

Vero Omakase Rooftop – km 50, SS7bis – Nola (NA) – www.roworldexperience.com/vero

J Contemporary – Portici

Partiamo dalle tre location, tutte di alto livello: nel centro di Napoli (stanze molto grandi, in via De Pretis), a Sorrentosul tetto del settimo piano dell’Hilton Sorrento Palace, e qui a Portici, dove l’avventura è iniziata dieci anni fa. Un’avventura che continua da sempre contaminazioni internazionali del sushi con un approccio contemporaneo. Il ristorante, dai colori caldi e accoglienti del legno, è di piccole dimensioni (da prenotare!) ed è un ambiente intimo dove sperimentare una cucina raffinata, attenta alle materie prime, colorata e divertente. La cantina ben soddisfa le scelte; interessante l’abbinamento con i cocktail.

J Contemporary – v.le Privato L. D’Amore, 15 – Portici (NA) – j-ristorante giapponese

1Q84 giapponese – Villaricca

Dal 2016, il segno di Giuseppe Ferrarese – ispirato a un romanzo di Murakami – rappresenta un grande approdo nella regione per gli amanti della cucina giapponese e fusion, che vede oggi lo chef alla guida del bancone Akira Izumi. Un ambiente raffinato ed intimo, un’accoglienza cordiale, ci si siede a tavola già ben disposti, coccolati per tutta la cena da un servizio attento e attento. Materie prime eccellenti e tecnica sapiente fanno il resto, con una progressione di piatti che colpiscono per eleganza e sapori. Ottima cantina; anche cocktail-bar.

1Q84 Giapponese – c.so Vittorio Emanuele, 50 – Villaricca (NA) – 1q84.it

 
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