Alcuni portatili e decine di grammi di hashish erano nascosti in una cella del prigione di Velletri. È il risultato di una perquisizione effettuata ieri pomeriggio nel carcere sud di Roma dalla Polizia Penitenziaria”.
Lo comunica il coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria: “L’operazione è stata effettuata nel pomeriggio.
Il penitenziario di Velletri è tra le sei carceri laziali con meno del 70% del personale in servizio rispetto a quello presente, con carenze soprattutto nel ruolo degli Ispettori – 38% presenti – e dei Sovrintendenti – 31% presenti – e con un sovraffollamento superiore al 150%” con “620 detenuti presenti su una capienza di 400. 32% della popolazione detenuta è composta da stranieri”.
Mirko Manna della FP Cgil Nazionale aggiunge: “Abbiamo lanciato l’allarme riguardo alle carceri del Lazio per la carenza di personale presente e per la irrisoria assegnazione di nuovi agenti prevista nei prossimi mesi. Evidentemente il DAP sottovaluta la situazione del Lazio dove potrebbe avere un controllo più agevole, ma, come evidenziato dalla situazione di Velletrila situazione sta sfuggendo al controllo dell’amministrazione centrale. L’introduzione di sostanze stupefacenti costituisce una grave minaccia per la sicurezza carceraria e minano le basi dei tentativi di reinserimento dei prigionieri nella società. Dietro il traffico di droga e di cellulari – spiega Manna – ci sono affari da milioni di euro con conseguente gestione del potere fondamentale per stabilire le gerarchie dentro e fuori le carceri. Il numero delle unità cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria, che hanno sempre dimostrato efficienza ed efficacia, andrebbe sicuramente incrementato, così come sarebbe necessaria una maggiore dotazione di strumenti tecnologici. Ma serve prima di tutto un piano assunzioni adeguato per reclutare almeno ottimi agenti nei prossimi tre anni”.
