Civitavecchia festeggia in onore di Santa Fermina – .

CIVITAVECCHIA – Come ogni anno, Civitavecchia ha onorato al meglio la sua patrona Santa Fermina con riti tradizionali ed eventi amati dai suoi cittadini. Grazie a “Comitato Diocesano Patrona Santa Fermina” voluto dal Vescovo Mons. Gianrico Ruzzapresieduto da Stefano Fantozzi e sotto la guida spirituale del parroco della Cattedrale monsignor Cono Firringa, ricco calendario di eventi, religiosi e non, che hanno riscosso apprezzamento e partecipazione.

Per aprire la giornata a momento liturgico forte ed emozionante: alle 8.30 il Vescovo ha celebrato la messa nella cappella dove Santa Fermina visse per 3 anni e che si trova all’interno del Forte Michelangelo; allegria e tanto ritmo grazie al risveglio musicale della Banda Puccini che dalle ore 9.00 ha percorso le vie del centro storico per portare festa.

Molte persone hanno poi partecipato all’incontro tra i sindaci di Civitavecchia e Amelia in piazza del Duomo davanti allo spettacolo dei valenti sbandieratori ameliani: i sindaci hanno rinnovato il gemellaggio delle due città unite dal comune patrono.

Davvero meraviglioso il corteo storico che è partito dalla chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte con i figuranti della Pro Loco presieduta da Maria Cristina Ciaffi e con i figuranti e gli sbandieratori di Amelia.

È stato un altro appuntamento con la tradizione l’offerta della candela dal Vescovo di Amelia a quello di Civitavecchia. Questa tradizione ha inizio nel 1500: le popolazioni dei dintorni di Amelia donarono a Civitavecchia un cero del peso equivalente della loro popolazione.

La consegna del cero è avvenuta nella piazza del Duomo davanti a una folla di persone. Subito dopo è stato concelebrato il Pontificio dal Vescovo di Civitavecchia, Tarquinia e Porto Santa Rufina Monsignor Ruzza insieme al Vescovo di Narni e Amelia Francesco Soddu.

L’OMELIA DEL VESCOVO E L’APPELLO AL BENE COMUNE, PARTECIPAZIONE E RISPETTO DELLA DIGNITÀ

La città ha bisogno di un’ondata di dignità e vigore”. È questo il monito che il Vescovo, Mons. Gianrico Ruzza, ha lanciato a tutti i civitavecchiesi nell’omelia del Pontificale, concelebrato da Mons. Ruzza e dal Vescovo di Amelia e Narni Soddu.

Per la nostra città è tempo di puntare sul bene comune. Siamo alla vigilia di una scadenza elettorale molto importante e la partecipazione a questo momento della vita comunitaria, oltre ad essere un alto esercizio dei propri diritti democratici, è il segno della rinnovata volontà di prendersi cura dell’interesse della comunità».

All’inizio di una difficile campagna elettorale per Civitavecchia, il vescovo Gianrico Ruzza sceglie la forma più solenne, l’omelia della messa pontificia per la festa di Santa Fermina, patrona della città, per lanciare un appello al bene comune, alla partecipazione e al rispetto della dignità delle persone. Il presule, ispirandosi al vangelo proposto nella liturgia, ha affermato che se “Dio si prende cura della sua vigna”, anche noi, “dobbiamo considerare il rapporto prezioso con Gesù e attraverso Gesù” per “evolvere e sviluppare pienamente le potenzialità racchiuse nella nostra vita e nei nostri cuori”.

Guardando con preoccupazione alla situazione dei giovani, all’inquinamento, ai problemi delle strutture sanitarie, alla grave crisi economica e alle possibili ricadute della chiusura della centrale di Torrevaldaliga Nord, esorta «un salto di dignità e vigore. Dovrebbe essere nel cuore di ognuno di noi sentire il desiderio di far crescere la comunità cittadina, di fronte alle sfide che ci pongono le contingenze nazionali e internazionali – ha detto monsignor Ruzza – la prima sfida che vorrei sottolineare è quella della criticità sociale. Parlo qui della preoccupazione per la poca attenzione che tutti noi prestiamo alla situazione dei giovani: giovani isolati e non ascoltati; giovani dipendenti da dipendenze di ogni tipo, compresa quella del gioco d’azzardo, contro la quale non si intravede una politica educativa che tolga occasioni di pericolo dalla vita concreta e quotidiana dei giovani; i giovani che non sono messi nelle condizioni di compiere scelte autonome e decisive per costruire il proprio futuro; giovani che non ricevono stimoli e proposte relative alla gestione del tempo e all’impegno di vita. Una seconda sfida che condivido con questa assemblea: la povertà economica di molte persone. Ogni mese la Caritas diocesana sostiene e assiste 250 persone nei loro bisogni immediati; sono oltre 40 i senzatetto che vagano per la città; sono aumentate le criticità lavorative e la situazione potrebbe peggiorare a causa della cessazione delle attività della centrale di Torrevaldaliga Nord. Di fronte a tutte le difficoltà attuali va lodata l’attività del terzo settore che instancabilmente si occupa della sofferenza sociale. La sfida ambientale chiede a Civitavecchia di vedere finalmente tutelati i diritti alla salute dei cittadini, considerando l’alto tasso di sofferenze e disagi che si sono manifestati drammaticamente negli ultimi anni in una lunga serie di incidenti che purtroppo sono stati causati anche dall’inquinamento atmosferico. Il futuro della città richiede un’attenzione specifica allo sviluppo sostenibile da un lato e all’economia circolare dall’altro. Richiede un’attenzione specifica agli aspetti sanitari, a partire dal potenziamento delle strutture ospedaliere, prima fra tutte l’implementazione della radioterapia che sembra essere stata decretata in via definitiva”.

Il prelato ha poi aggiunto: «La sfida dello sviluppo delle attività economiche è strettamente legata alla vita portuale: gli sviluppi delle decisioni politiche riguardanti le Autorità di sistema portuale potrebbero aumentare molto la produttività del nostro bellissimo e grande porto, ma potrebbero anche, in senso opposto, portare ad un impoverimento dell’attività lavorativa portuale, con la conseguente crisi di tutto l’apparato logistico ad esso collegato”.

Monsignor Gianrico Ruzza ha poi concluso: “La città può e deve crescere, ma ha bisogno di una sferzata di dignità e vigore. Mi auguro che un impegno sincero da parte dei futuri eletti possa valorizzare quanto lodevolmente fatto negli anni del Consiglio uscente e accrescere il senso di responsabilità da parte di tutte le forze vive della realtà culturale e umana del Civitavecchia per creare nuove opportunità e situazioni reali di “ripresa” e di “nuova consapevolezza” del valore sociale ed economico che una città strategica come la nostra può e deve avere”.

(foto Roberto Diottasi)

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