il Festival del Primo Maggio è arrivato, ecco cosa succederà sul palco di Lavis – .

il Festival del Primo Maggio è arrivato, ecco cosa succederà sul palco di Lavis – .
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TRENTO. Primo Maggio, lavoratori in festa. Una festa che a Lavis, nel parco urbano, sarà come sempre un’occasione di incontro e di scambio, per pranzi, cene (o panini) ma soprattutto per musica. Musica dai mille gusti all’insegna della qualità dalla collaborazione tra Comune e sindacati è nato un cartellone che dalle 13 in poi riempirà l’anfiteatro del parco urbano di suoni, sensazioni, ritmi vecchi e nuovi. Un anfiteatro ad un passo dalla zona riservata al cibo e dintorni per trascorrere una giornata che non lascerà a bocca asciutta nessuno.

In realtà la musica del Primo Maggio sarà fluida. Dopo l’intermezzo di canzoni e storia del Coro Bella Ciaoche si esibirà durante la parte istituzionale dell’evento (interventi dalle 11.30) anche a tavola (dalle 12.30 e poi a cena) ci saranno note che non vogliono essere in sottofondo. Prologo per i mini concerti sotto il tendone dell’anfiteatro che proseguirà fino al tardo pomeriggio e poi spazio, dopo la pausa tecnica, al gran finale sorprendentemente sposerà l’ironico rock vintage del Articolo3ntino agli strumenti della banda sociale.

Del otto gruppi che darà sostanza al vero intrattenimento cominciamo da qui bio-raccolta che presenta i primi quattro. Ci sarà poi il Dolomiti, partner del Primo Maggio a Lavis spazio per gli altri quattro in un terzo articolo (la prima, diffusa il 27, spiegava il significato politico e sociale dell’appuntamento che i sindacati hanno riassunto sotto il titolo Lavoro/Sicurezza, Europa, Pace).

Quindi eccolo qui Pillole di blues e After Clapcollocati prima e dopo il concerto in anfiteatro (nelle aree pranzo e cena).

IL Dopo Applauso sono due ma quando propongono la loro scaletta acustica sembrano di più. È una questione di Elisa Pisetta alla chitarra e Gianmartco Kier alla voce. Hanno uno sguardo vigile e grato verso il miglior rock internazionale ma virano volentieri (per sé e per il pubblico che li segue) nei territori di la migliore musica d’autore italiana. Solo copertura? Nemmeno un’idea. La qualità di un gruppo sta nella sua personalità e After Clap di personalità ne ha tanta interpretano a modo loro le canzoni che propongono.

L’altro gruppo al momento del pasto sono i Pillole di blues. Un nome, un genere: il blues che non tramonterà mai per quanta anima riesca a garantire dal passato, dal presente al futuro. Fede Baracchi e Fiore Moretti salgono in classe per dare la loro appassionata lezione (sonora) sul ritmo che, se non ci fosse, forse non ci sarebbe nessun tipo di musica. Essi però non sono né didattici né semplici esecutori delle norme. Decostruzione e ricomposizione: questo direbbero gli esperti nella loro lingua ostrogota. In realtà la questione è semplice: le pillole del blues cambiano pelle sonora senza perdere nemmeno un briciolo di fascino. Voce, chitarra e armonica offriranno arrangiamenti intriganti: atmosfera, cos’altro?

Il primo gruppo ad esibirsi sotto la volta dell’anfiteatro? IL Dopo la mezzanotte. Non proprio musicisti di prim’ordine se è vero che da allora calcano i palcoscenici nel lontano 2009 (e sono tutt’altro che stufi). In origine lo era un trio dedito al rock e al blues di conoscenza universale. Poi la banda (una famiglia) si è espanso a cinque elementi che non si stancano mai di sfidare gli anni per rendere omaggio a tutta la bellezza e la bontà che la musica internazionale ha donato al pianeta. Nel 2021 è stato aggiunto Giovanni Balduzzi che fa anche la propria musica. Perfetta integrazione e perfetto sviluppo del repertorio che rimane fatto di cover ma aggiunge tanta personalità e maestria. È difficile stabilire un genere per After Midnight, prima e dopo la mezzanotte vagano per i territori del rock, del blues, del reggae, del progressive e molto altro senza mai perdersi per strada. Dagli Stones ai Deep Purple, dai Pink Floyd ai Queen, After Midnight sa come non lasciare indifferente il pubblico. Per il Primo Maggio, nei 40 minuti a disposizione, faranno la sintesi di un viaggio che attraversa epoche ad alto tasso di energia. La banda? Giovanni Balduzzi, Massimo Andreatta, Fabio Rasini, Walter Gottardi e Gabriele Morelli.

Con il secondo gruppo, intorno alle 14, la musica cambia radicalmente ma le emozioni non cambiano. Ecco i Gli insetti, un ritorno sulla scena con una sapiente revisione della formazione per diventarlo “Tribute band” ancora più intenso e affiatato. A loro va il tributo, quasi una religione, dei Bugs Dire Straits e al loro leader, maestro di chitarra a tratti ineguagliabile, che lo era Marco Knopler. Nel fondare il gruppo Massimo Bampi e Luciano Gagliardhanno intrapreso la strada sempre rischiosa della riproposizione dei miti sonori e della canzone. Il percorso è ancora più rischioso, se è vero che i Dire Straits inventarono un genere che aveva un altissimo contenuto di maestria nelle sue divagazioni chitarristiche. Con quelli nuovi ingresso nella formazione e dopo una lunga fase di lavoro le canzoni degli Straits restano le (famosissime) canzoni degli Straits ma sono tutt’altro che copie. Viene dai dettagli… ha detto qualcuno. Ebbene, i dettagli dei The Bugs saranno una piacevole sorpresa sia per chi non ha mai smesso di amare i Dire Straits, sia per chi li scoprirà come sultani di uno swing che davvero non passa mai di moda.

A presto per gli altri gruppi del Primo Maggio a Lavis. Non esserci sarebbe mezzo reato.

 
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