CGIL ABRUZZO-MOLISE: “IDE ANCORA CONTRO IL DIRITTO ALL’ABORTO, REGIONE ABRUZZO DI FRONTE A UN MURO”

PESCARA – “Nella tre giorni del Convegno Fratelli d’Italia a Pescara, la scelta di inserire il portavoce di Provita e Famiglia nel Panel dedicato alla natalità e alla crescita demografica, Rachele Ruiu. Così come non sorprende il chiaro riferimento all’Europa nel titolo del panel “L’Europa al bivio: la crescita demografica è la chiave del futuro”. Eppure proprio dall’Europa arriva l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una significativa risoluzione in cui si chiede che tra i diritti fondamentali sia incluso il diritto all’aborto in condizioni di sicurezza”: è quanto ha dichiarato in un comunicato Alessandra Tersigniesponente della CGIL Abruzzo-Molise.

«Invece dopo pochi giorni, il 23 aprile – prosegue Tersigni – è stato inserito un emendamento nell’ultimo decreto Pnrr, votato dal Senato, che apre le porte degli ambulatori alle associazioni anti-aborto. Una decisione che va contro la legge 194 contro l’autonomia e la libertà delle donne. La risoluzione avrebbe potuto anche essere un monito all’Italia che chiude gli ambulatori e rende sempre più difficile la piena applicazione della legge 194 e la libertà di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Invece in Italia decidono di tornare indietro di mezzo secolo”.

LA DICHIARAZIONE COMPLETA

Aprire le porte alle associazioni anti-aborto nelle cliniche è un ulteriore attacco alla libertà delle donne. L’attacco è iniziato proprio nel momento in cui questo governo si è insediato, quando è stato inserito nella discussione parlamentare un disegno di legge per conferire diritti civili all’embrione. Attacco perpetrato con l’attivismo violento delle associazioni anti-aborto presenti nei territori, culminato con la raccolta firme per introdurre anche in Italia la pratica barbara e violenta dell’ascolto del battito del feto per le donne che scelgono di interrompere la gravidanza.

Sarà questo quello che Rachele Ruiu proporrà come strumento per sostenere la natalità?

La Cgil ha più volte ribadito che senza più occupazione femminile non nasceranno figli e che la politica dei bonus e delle esenzioni contributive non darà alcun risultato positivo.

Non è incolpando le donne o dicendo loro che il ruolo che devono svolgere è quello riproduttivo che aumenterà il tasso di natalità.

Per sostenere la genitorialità è necessario farne un valore sociale. E invece siamo di fronte a un paradosso: vengono dati bonus agli asili nido per le donne con un lavoro fisso e che hanno almeno due figli, mentre vengono tagliati gli stanziamenti previsti dal Pnrr per gli asili nido.

Chiederemo formalmente alla Regione Abruzzo, sull’esempio di Toscana, Puglia ed Emilia Romagna, di bloccare l’ingresso delle associazioni ProVita nelle cliniche, proprio perché vogliamo che le donne continuino a poter decidere del proprio corpo.

Libertà e autodeterminazione femminile non si sovrappongono, non intendiamo minimamente fare passi indietro.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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