Grazio Trufolo, ex assessore comunale ai Lavori pubblici e allo sport, consigliere comunale e capogruppo nazionale del Partito Liberale, è tornato sul tema dei “candidati calati dall’alto” nel corso di un incontro pubblico tra promotori e candidati in pectore (presso la sede comunale consiglio) delle liste che sostengono Salvatore Scerra sindaco. «Premetto – dice – che giudicare le persone è fuori questione. Se da un lato penso che, onestamente, non siamo in presenza delle migliori figure che la classe dirigente gelese potesse esprimere, dall’altro conosco, più o meno, tutti e cinque i candidati alla carica di sindaco e sono amici, brava gente. Ciò però non incide sul mio giudizio politico quando dico che in alcuni casi siamo di fronte a candidati portati dall’alto: da Caltanissetta, Palermo e Catania. E questo è inaccettabile”.
Scusate, oggi dite così, che sono candidature calate dall’alto, ma se il centrodestra, di Palermo o di Caltanissetta, indicasse Scerra, non avrebbe detto niente, oppure no?
“Falso. Ho partecipato a decine di tavolate, siamo partiti da molto lontano. E la mia richiesta, come quella di altri amici, i Moderati, il gruppo guidato dall’onorevole Pino Federico, tanto per fare due esempi, ha sempre lavorato per l’unità del centrodestra, a patto che fosse espressione della tavolo locale. Non abbassato né da quel parlamentare di Caltanissetta né da quell’altro di Palermo. Quando hanno voluto imporci un nome poi non siamo più stati d’accordo. Abbiamo scelto Scerra qui a Gela, insieme. Senza farci imporre nulla da nessuno. Sento di imposizioni di candidature al consiglio comunale: per avere questa o quella garanzia politica. Se non ti candidi non sei più mio amico. Ciò non può essere ammesso. Per questo capisco lo sfogo dell’attuale assessore ai Lavori pubblici, Romina Morselli, quei post sui social e poi le parole dette alla radio sul tema delle persone impresentabili. Ho voglia di condividere i suoi pensieri. La politica deve essere passione e libertà. Non imposizione”.
