Pochi minuti decenti, poi un nulla assordante e l’ennesima cifra esigua. Il Perugia ha ceduto senza combattere alla festa promozione del Cesena e ha confermato ogni dubbio sulla propria consistenza, soprattutto offensiva. E, quindi, sulle loro possibilità ai playoff. La partita ha preso una direzione inequivocabile già dopo il primo gol al 19′. E finisce virtualmente al 36′, con il 2-0 di Corazza su rigore. Il Cesena ha sempre controllato la partita in maniera quasi beffarda, affondando pericolosamente ogni volta che voleva. Il Grifo ha subito evidenziato tutti i suoi limiti strutturali in fase offensiva. Difficoltà a costruire da dietro, incapacità di costruire sui lanci lunghi, nessuno che inventa nulla dalla trequarti in su. Nessuno che supera l’uomo crea spazi e inserimenti. Uno sforzo enorme nel portare avanti la palla, una serie di errori, nessuna reattività e nessuna costruzione. Insomma, manca l’ACB del calcio a questa squadra che non ne azzecca una, nemmeno per sbaglio. Ed è inutile sottolineare che stasera la squadra è scesa in campo con riserve e giovani: quando giocano i titolari il risultato è sempre lo stesso. Con queste mancanze, i playoff sembrano una passerella sulla quale il Grifo potrebbe percorrere solo un percorso breve e anonimo. Perché, al di là dei limiti tecnico-tattici, la squadra sembra non avere né idee né un approccio mentale adeguato alle ambizioni di vittoria. Basti dire, ad esempio, che il Perugia è quasi sempre infruttuoso su seconde palle e contrasti e che, se attaccati, i Grifoni perdono subito testa e palla. E, quel che è peggio, nessuno, dalla società allo staff tecnico, sembra capace di dare uno scossone, uno stimolo, l’impulso giusto per invertire la tendenza. Insomma, un panorama tra il desolato e il rassegnato. Le smentite, per quanto inaspettate, sarebbero comunque benvenute. Ovviamente.
Daniele Orlandi – Agenzia di Stampa Italiana
