«Chiamiamo i vertici Amap» – .

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PESARO Inchiesta su latte adulterato, gli assessori regionali di Pesaro in commissione agricoltura e attività produttive chiederanno chiarimenti all’Amap, (Agenzia Agricoltura e Pesca Marche), l’ente certificatore “controllato” dalla Regione Marche. Nei giorni scorsi i Nas hanno sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di latticini, oltre a circa 2,5 tonnellate di sostanze adulterate, nel caso specifico soda caustica, per un valore complessivo di poco inferiore agli 800mila euro.

Le indagini

I controlli sono stati effettuati presso lo stabilimento Fattorie Marchigiane (controllato dal gruppo Cooperlat) di Colli al Metauro, un magazzino di latticini nel trevigiano e un’azienda agricola della Valmarecchia. Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze adulteranti e adulteranti nel circuito produttivo di latticini della grande distribuzione organizzata. Le indagini coinvolgono 9 persone e 3 aziende. Tra gli indagati c’è anche Francesco Caverni, tecnico di laboratorio dell’Amap, l’ente certificatore controllato dalla Regione Marche, che ne nomina il Consiglio di amministrazione essendo uno degli “enti pubblici vigilati”. I chiarimenti che chiederanno i consiglieri regionali della Commissione Agricoltura e Attività produttive sono bipartisan.

Prudenza

C’è infatti Giacomo Rossi (Civici Marche) che sottolinea: «Ci tengo a precisare che prima di mettere in cattiva luce un’azienda locale e il suo lavoro dobbiamo essere cauti nelle nostre dichiarazioni e attendere tutte le indagini e le normali procedure di giustizia. Bisogna fare il garante e le competenze ricadono sulla magistratura. Vogliamo però acquisire informazioni riguardo l’Amap e valuteremo se convocare il Consiglio di amministrazione per fare chiarezza e acquisire ulteriori elementi in commissione agricoltura. L’obiettivo è approfondire la questione”.

Le domande

La consigliera regionale Micaela Vitri (Pd) aggiunge: «Un’audizione Amap a questo punto diventa necessaria per chiarire come avvengono i controlli e per avere tutti gli elementi a disposizione. Considererà anche una questione per approfondire una questione che riguarda la salute pubblica”. Sul caso intervengono anche i sindacati. «Apprendiamo con stupore la notizia apparsa agli organi di controllo dell’informazione riguardo all’indagine che sta interessando una società del gruppo Cooperlat – scrivono in una nota -. Come organizzazioni sindacali del settore agroalimentare, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil delle Marche, siamo dalla parte della legalità, del rispetto delle regole e sempre pronti a denunciare irregolarità di ogni tipo. Ferma restando la presunzione di innocenza, essendo in gioco la sicurezza e la salute alimentare, confidiamo nell’operato delle autorità competenti e auspichiamo che la verità emerga al più presto possibile nel rispetto dei consumatori, degli stessi lavoratori interni e dell’indotto, anche a tutela tutelare l’immagine di qualità dell’intero settore”.

Le rassicurazioni

Ricordiamo che Cooperlat Tre Valli ha comunicato che «dai controlli sui prodotti immessi sul mercato non sono emerse anomalie». E che gli ispettori “hanno potuto constatare il perfetto stato degli ambienti dal punto di vista igienico-sanitario e l’altrettanto perfetta conservazione e integrità dei prodotti ivi rinvenuti”.

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Corriere Adriatico

 
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