in Puglia gli infortuni mortali in agricoltura sono pari all’11,3% del totale nazionale – .

In Puglia gli infortuni mortali in agricoltura sono pari all’11,3% del totale nazionale, mentre le denunce di malattie professionali raggiungono il 14%, un triste primato per la regione a forte vocazione agricola che necessita di maggiori strumenti di tutela del lavoro in agricoltura. È quanto emerge dal Rapporto INAIL di marzo 2024 che ha analizzato le segnalazioni di infortuni mortali e malattie professionali nella gestione agricola per regione nel quinquennio 2018-2022.

Per ammodernare il parco macchine agricole e rendere più sicuro il lavoro nelle campagne, è aperta fino al 30 maggio 2024 la procedura informatica per compilare le domande di contributi per progetti volti al miglioramento delle condizioni sanitarie e di sicurezza dei lavoratori e per sostenere l’acquisto da parte di micro e piccole imprese agricole di macchinari e attrezzature di lavoro nuovi e innovativi per ridurre sensibilmente le emissioni inquinanti, migliorare le prestazioni e la sostenibilità e ridurre i livelli di rumore o rischi di incidenti, con finanziamenti a fondo perduto al 65% per la maggior parte delle imprese agricole (70 milioni) e all’80% per i giovani agricoltori under 41 (20 milioni).

Per attivare più efficaci sinergie interistituzionali per il rafforzamento della sorveglianza sanitaria, è stata siglata una convenzione tra la Prefettura di Bari, l’ASL, l’Ispettorato del Lavoro dell’Area Metropolitana Bari-Bat, e il CIMALA EBAT Bari e Bat, l’Ente Territoriale Agricolo Bilaterale, con l’obiettivo di innescare un avanzamento dinamico nell’attuazione della sorveglianza sanitaria a cui sono tenute le imprese agricole, tenendo conto sia delle caratteristiche peculiari del lavoro agricolo e delle mansioni che in esso rientrano, sia del profilo di stagionalità che interessa il lavoro agricolo.

Essendo rivolto ai lavoratori che svolgono attività manuali, svolte quindi in assenza di macchine ed attrezzature specifiche, che li espongono a rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi, a posture incongrue protratte per tempi significativi, all’esecuzione di movimenti ripetuti con effetti principalmente sul carico della colonna vertebrale e degli arti e rischi quali l’esposizione ai raggi solari e condizioni microclimatiche estreme, e dato che l’attività lavorativa si svolge prevalentemente all’aperto, la sorveglianza sanitaria deve essere mirata con particolare attenzione all’analisi dell’apparato muscolo-scheletrico.

È importante favorire l’innovazione per garantire un livello sempre più elevato di sicurezza sul lavoro in agricoltura, ma resta ancora molto da fare e per questo è necessario proseguire con decisione sulla strada intrapresa con interventi di semplificazione, trasparenza, innovazione tecnologica e formazione, in grado di accompagnare le aziende nell’azione continua di prevenzione. Per questo sono importanti le risorse che l’INAIL mette a disposizione delle aziende agricole per rinnovare e ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione.

 
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