Salerno, il governo sospende Coscioni dalla presidenza dell’Agenas: «Le accuse sono troppo gravi»

Salerno, il governo sospende Coscioni dalla presidenza dell’Agenas: «Le accuse sono troppo gravi»
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Enrico Coscioni è stato sospeso dalla carica di presidente dellaAgenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Lo ha deciso il presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, ancor prima i giudici del Tribunale del Riesame di Salerno decidere sul ricorso presentato dalla locale Procura (l’udienza si è tenuta lunedì scorso e il collegio riservato) proprio sulla circostanza che il gip, nel decidere di interdire per un anno il cardiochirurgo dall’esercizio della professione medica, aveva rigettato il richiesta di sospensione dalla carica di presidente dell’ente pubblico e tecnico-scientifico per assenza del rischio di inquinamento probatorio nello svolgimento dell’incarico di presidente dell’ente (a differenza di quanto sostenuto dalla Procura che, per questo motivo, ha presentato ricorso ).

Ma per la Presidenza del Consiglio dei ministri i fatti imputati al professor Coscioni nell’esercizio della professione medica sono «di tale gravità da avere indubbie ricadute anche sul ruolo da lui svolto come presidente dell’Agenas». Tra le molteplici competenze dell’Agenzia vi sono anche il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure, la gestione del rischio clinico e la sicurezza del paziente, anche attraverso l’accesso al sistema informativo per il monitoraggio della segnalazione degli infortuni: per la presidenza del Consiglionon vi è quindi dubbio che le accuse a carico di Coscioni, pur essendo ancora al vaglio del gip, appaiono come detto «di tale gravità da ledere l’immagine non solo dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari di cui è presidente, ma anche – in relazione alle molteplici e importanti competenze che questa Agenzia esercita – dell’intero settore della sanità pubblica”.

E, ancora, si legge nel decreto di sospensione fino alla data di definizione del processo penale e, comunque fino al 28 ottobre 2024 – Coscioni era stato nominato presidente dell’Agenas per un quadriennio, a decorrere dalla data dello stesso decreto, 28 ottobre 2020 – «risponde al preminente interesse pubblico che il presidente di Agenas venga sospeso dal suo ufficio in quanto persona accusata non solo di gravi errori nell’esercizio della professione medica, che hanno comportato la morte di un paziente, ma anche del reato di falso ideologico aggravato”.

E, a sostegno della decisione, il decreto fa riferimento anche al parere dell’Avvocatura generale dello Stato che ha ritenuto «di poter concordare che per i compiti istituzionali dell’ente, la posizione organica e funzionale del suo presidente e le fattispecie specifiche contestato dal Coscioni potrebbe evidenziare l’inopportunità della prosecuzione dell’incarico anche se deve considerarsi, ferma restando l’autonomia di valutazione ai fini disciplinari, quanto espresso nel procedimento penale dal gip nel non concedere provvedimenti interdittivi di sospensione dagli uffici pubblici”. E così la nota con cui il ministro della Salute, Orazio Schillaciacquisito anche l’accordo nella conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, ha formulato la proposta di sospensione di Enrico Coscioni dall’incarico di presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni su proposta proposta del ministro, ha decretato tale sospensione.

Va detto che subito, dopo l’interdizione per un anno di Coscioni dall’esercizio della professione medica in qualità di direttore del reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Ruggito (lo scorso febbraio) per gli eventi accaduti durante l’intervento di sostituzione della valvola aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica in cui Umberto Maddalo è stato sottoposto il 20 dicembre 2021, lasciando nel corpo del paziente un pezzo di garza di 8 centimetri che è stato poi ritrovato durante l’autopsia, i parlamentari di Fratelli d’Italia, il senatore Antonio Iannone e il deputato Imma Vietriaveva inviato due distinte interrogazioni chiedendo – al ministro della Salute – la sussistenza dei presupposti per sospendere o rimuovere il professionista dall’incarico di presidente dell’Agenas “in attesa che venga verificato in tribunale il quadro indiziario ricostruito dal gip”.

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