Lecce-Paganese 1-0, cartolina della promozione più “liberatoria” della storia giallorossa (VIDEO) – .

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Le ultime stagioni sono state caratterizzate, in casa leccese, da traguardi prestigiosi. Su tutti, per importanza oggettiva, il ritorno in Serie A, la prima salvezza di Saverio Sticchi Damiani e gli importanti risultati ottenuti contro le squadre più blasonate d’Italia. Eppure, chiedendo al presidente, o all’ex capitano Mancosu, o a nessuno fan che non ha lasciato sola neanche un istante la sua squadra da Cuneo a Monopoli, qualunque essa fosse la promozione più entusiasmante, senza dubbio. La risposta è stata, è e sarà sempre unanime: da C a B. Il senso di è troppo forte ingiustizia ritrovarsi tra i semi-professionisti. Troppo in alto lì pressione dover scappare il prima possibile.

Ecco perché per ogni fan di leccese IL 29 aprile 2018 Non è un giorno come gli altri. È il giorno che rappresenta la fine di un incubo, l’uscita dal limbo, per non parlare di quell’inferno fatto di battaglie di modesto calibro tecnico ma di altissimo livello agonistico. Negli stadi caldi come nemmeno nella maggior parte degli A, avanti campi da gioco per Eccellenza. E poi, la storia. Quello lo ha detto fin dalla prima volta che l’hanno assaggiato Serie A nel 1985, i giallorossi non erano mai stati così lontani dalle prime due categorie. E allora come sono finiti lì! E di nuovo finali perse beffardamente, culminando nella paradossale eliminazione dell’Alessandria. Nemmeno nel più contorto film d’avventura di successo si sarebbe potuto immaginare una trama del genere.

Ecco perché quelle urla di gioia per il gol di Marco Armellinoche dopo 17 minuti di partita con il Paganese ha scongiurato una sofferenza che ormai sembrava essere nel DNA del rapporto tra il Lecce e la Serie C. Ecco perché, soprattutto, quelle urla liberatorie al fischio finale di mister Maggioni del Lecco. Per il Via del Mare, per il capoluogo salentino, per il territorio tutto era tempo di meritati festeggiamenti. Rimase sospeso come in purgatorio per cinque lunghi anni, fin dal pomeriggio con la Carpi in cui i tifosi giallorossi si sono sentiti derubati di qualcosa che sembrava ovvio, ma non lo era affatto.

Ma tutto ciò ormai apparteneva al passato. Il presente ha detto festadisse, lasciandosi andare a questo gridare rimase bloccato per troppo tempo, come se non volesse arrendersi alla crudeltà delle atroci sconfitte. Ma niente di tutto questo aveva più importanza. Forza Lecce, torna a ruggire sui campi che più ti appartengono. E pensare che era solo l’inizio rinascita ancora più brillante per i colori dell’ SalentinoSì, ci sono forti brividi lì. Per quello che è stato, lo è e, si spera al più presto, lo sarà per molto tempo.

 
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