Il recupero dà e il recupero toglie. Questo il riassunto di una partita vissuta sui binari dell’equilibrio e che, a pochi istanti dal fischio finale,…
Sei già abbonato? Accedi qui!
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA LAMPO
ANNUALE
€ 49,99
€19
Per 1 anno
SCEGLI ORA
MENSILE
€ 4,99
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
MENSILE
€ 4,99
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
Allora solo 49,99€ invece di € 79,99/anno
Abbonati con Google
In generale il Lecce ormai è al completo Gotti. In soli quaranta giorni Lavoro l’allenatore veneto ha infatti plasmato la squadra secondo quella che ha ritenuto essere la migliore dotazione per la rosa a disposizione. Lo abbiamo visto anche contro il Monza. Così il Lecce si è organizzato in campo sabato pomeriggio, con un 4-4-2 lineare nella fase di non possesso palla e un destro aggressivo nell’altra metà campo. Un’aggressività rivolta soprattutto contro i portatori di palla del Monza e che è valsa ai giallorossi diversi palloni ottenuti nei cinquanta metri di campo lombardi.
E infatti nella metà campo del Monza il Lecce ha conquistato 20 palloni, anche se non sempre è riuscito a tradurli in vere e proprie occasioni da rete. E questo sia per errori tecnici che per scelte talvolta sbagliate dei giocatori giallorossi nell’ultimo passaggio. Oltre ai difensori, si è distinto in questo lavoro Rafia, con 4 palloni recuperati nella metà campo offensiva. Il tunisino è apparso ancora più a suo agio nella posizione di secondo centrocampista, vicino al baluardo Blin.
Dal punto di vista della fase di possesso palla, il Lecce non sempre ha mosso la palla con la velocità necessaria, ma ha comunque mostrato cose interessanti dal punto di vista dello sviluppo di una manovra complessa con Blin che scende a fianco dei difensori centrali. Baschirotto E Pongraciccon i laterali Gallo E Gendrey che avrebbero dato ampiezza in avanti. Contemporaneamente Dorgu (schierato all’inizio ancora come esterno offensivo) e Oudin hanno occupato i corridoi centrali del campo vicino a Krstovic e Piccoli. I due attaccanti si sono distinti ancora una volta per il loro lavoro nelle fasi di non possesso palla e per un affiatamento che cresce di partita in partita. Questo assetto ha permesso ai giallorossi di gestire bene il possesso palla e di risultare equilibrati nel momento in cui il Monza riconquistava palla. Inoltre la coppia difensiva Baschirotto-Pongracic, aiutata dallo schermo Blin, non ha mai sofferto, nemmeno quando Palladino è ricorso al temuto Djuric.
Poi, nella ripresa, quando Gotti ha proceduto a fare una girandola di sostituzioni, mandando in campo i vari Sansone, Gonzalez, Almqvist e Pierotti, la manovra offensiva ha beneficiato in velocità e qualità. Il baricentro del Lecce, già buono nel primo tempo (50,58m), si è alzato di 45 nei secondi quarantacinque minuti (52,84m). Gotti ha provato a vincerla per chiudere la questione salvezza, ritrovandosi a un certo punto con Pierotti, Sansone, Krstovic e Almqvist in campo contemporaneamente. Il gol del vantaggio leccese arriva da un lancio lungo di Falcone ben lavorato da Pierotti che di testa ha colpito di testa da fuori il destro di Krstovic. La risposta del Monza non si fa attendere e toglie due punti alla classifica del Lecce, ma non la buona prestazione complessiva dei padroni di casa.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Leggi l’articolo completo su
Giornale pugliese
For Latest Updates Follow us on Google News