Naturalmente non ha pagato, anzi è stato un ospite d’eccezione, accolto con tutti gli onori dalle autorità locali, dal governatore Zaia e dal sindaco Brugnaro in primis. Ma Papa Francesco ha infatti promosso il biglietto d’ingresso, ora in fase di sperimentazione, nella “delicata” e “fragile” Venezia, meta ieri della sua prima, storica visita. In una piazza San Marco dove circa 10mila fedeli (tutti muniti di biglietto, tranne gli esenti come i residenti in Veneto o coloro che pernottano) hanno partecipato alla messa finale, Bergoglio – che ha viaggiato anche in vaporetto – ha espresso la sua preoccupazione per la sorte di la città lagunare: “Venezia è tutt’uno con le acque su cui sorge e senza la cura e la tutela di questo contesto naturale potrebbe addirittura cessare di esistere”.
Poi l’approvazione: «Se oggi guardiamo questa città e ammiriamo la sua bellezza, siamo preoccupati anche per i tanti problemi che la minacciano: il cambiamento climatico, che ha un impatto sulle acque della laguna e sul territorio; la fragilità degli edifici, del patrimonio culturale, ma anche delle persone; la difficoltà di creare un ambiente a misura d’uomo attraverso un’adeguata gestione del turismo”, il tutto con conseguenze “in termini di relazioni sociali sfilacciate, individualismo e solitudine”.
Di fronte a stress come questi, ha esortato Bergoglio, deve esserci una risposta cristiana. “Noi cristiani, che siamo tralci uniti alla vite, vigna del Dio che ha cura dell’uomo e del mondo, rispondiamo” portando “frutti” come “giustizia e pace” ma anche “scelte attente per la tutela dell’ambiente” patrimonio e quello umano”. Il Papa ha iniziato la sua visita al mattino presto con una sosta alla Giudecca. Ecco il padiglione della Santa Sede della Biennale. Alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio, Francesco ha incontrato i detenuti e ha elencato le criticità del vivere in carcere: «È una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la mancanza di strutture e risorse, episodi di violenza, generano tanta sofferenza”. “Oggi usciremo tutti da questo cortile più ricchi. Forse quello che partirà più ricco sarò io”, ha detto ai detenuti.
Poi l’incontro con gli artisti e i giovani che, alla Salute, lo hanno accolto con cori e canti. Francesco li ha messi in guardia dai social lanciando un invito: «Alzatevi e andate». “Hai pensato a cosa un giovane siede su un divano per tutta la vita?”.