Quattro stanze incendiate sulla costa, per mano dei clan baresi del nord – .

Quattro stanze incendiate sulla costa, per mano dei clan baresi del nord – .
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Quattro fuochi ad altrettante località della costa nord barese, da Giovinazzo a Bisceglie, passando per Molfetta. C’è apprensione nelle comunità rivierasche per quello che sembra essere un vero e proprio assalto dei clan baresi alla movida della riviera adriatica, avvalendosi anche di manodopera locale. L’ultimo episodio, nella tarda serata di venerdì 26 aprile, ha riguardato la novità “Sacro”, in località Terza Cala, sulla litoranea che collega Giovinazzo a Molfetta. Ignoti hanno preso di mira un immobile di proprietà del titolare del ristorante Playa del Sol, che era però gestito da terzi. Un bancone esterno è stato dato alle fiamme con una bottiglia incendiaria, le fiamme si sono sviluppate in brevissimo tempo e sono state spente solo grazie all’intervento dello stesso titolare e dei suoi collaboratori.

Ma la catena di attentati alle attività commerciali è iniziata da Giovinazzo il 2 aprile, quando l’ Fronte porto, locale di proprietà della famiglia Mortellaro, aveva preso fuoco. Attualmente gestito da terzi, il locale era punto di riferimento per una clientela spesso qualificata e sull’incendio sta indagando la Società di Molfetta, impegnata anche a risolvere la questione riguardante l’altro incendio doloso, questa volta ai danni della Terra delle sensazioni mistiche di Satori, nella zona di Trincea. Poche ore dopo l’incendio di Fronte portoIl 2 aprile, infatti, le fiamme avevano avvolto la BMW di uno dei proprietari dell’American Beach Bar che stava per aprire per la stagione estiva, avvolgendo poi anche parte della struttura in legno accatastata. Così a Giovinazzo l’amministrazione comunale aveva indetto una conferenza stampa d’intesa con Notice Publico e le associazioni antiracket, alla presenza di tutte le forze politiche e delle associazioni di categoria, per dimostrare solidarietà di fronte alle pressioni criminali. I Carabinieri sono al lavoro anche a Bisceglie, in provincia di Bat, dove nella notte tra il 9 e il 10 aprile, i Spiaggia di Tukain via Siciliani, ha preso fuoco, con danni fortunatamente limitati.

Una catena che è anche inquietante Renato De Scisciolo, presidente dell’Antiracket della Puglia il che è certo: “I clan vogliono prendere il controllo dei buttafuori nei locali e cercano di imporre la loro legge”. Un quadro che non rassicura amministratori e operatori, che in verità finora sono stati troppo timidi nel chiedere maggiori tutele. Appare chiaro, a ben guardare, che alcuni clan baresi sono alla ricerca di nuovi luoghi da attaccare e se il mercato delle estorsioni e della droga del sud barese appare ormai pienamente occupato, sulla costa del nord barese, che sta attraversando forte turisticamente e sempre più meta di giovani in cerca di divertimento, l’egemonia può ancora essere imposta, come dimostrano i rapporti semestrali della Direzione investigativa antimafia. Ciò che accade a Santo Spirito, Giovinazzo, Molfetta e anche a Bisceglie potrebbe quindi avere un’unica direzione, non necessariamente frutto di un unico clan. Una vera e propria divisione del territorio che non lascia tranquilli imprenditori e società civile.

 
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