Anche in Piemonte è allarme per la Vespa Velutina – Ossolanews.it – .

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Dall’Asia all’Europa, con sede in Francia, poi in Liguria ed entrando in Piemonte dal cuneese. Adesso è arrivata anche a Torino. Primo avvistamento della temuta Vespa Velutina, il cui nido è stato segnalato per la prima volta anche nei pressi del capoluogo regionale.

È un animale molto pericoloso e molto temuto, soprattutto dagli apicoltori, perché massacra le api, di cui è molto ghiotto. Tanto che costruiscono la propria abitazione a poca distanza dagli alveari e aspettano le loro vittime come in un’imboscata. Quando le api si rendono conto della minaccia, l’unica reazione comportamentale difensiva è quella di non lasciare più l’alveare, compromettendo così tutte le loro attività vitali, compresa la produzione del miele.

È presente in Italia dal 2012. Il primo individuo adulto è stato catturato in Liguria a Loano. I primi nidi sono stati rinvenuti nel 2013, nel ponente ligure e in provincia di Cuneo. Ma c’è già chi si è mosso per porre rimedio alla situazione: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha condotto un progetto sperimentale volto a combattere questo particolare “calabrone”, finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e alimentari. sovranità e foreste e si basa su un metodo di controllo integrato dei parassiti.

Il metodo consente di neutralizzare i nidi di vespe attraverso il trattamento unico degli esemplari di vespe catturati durante l’attività predatoria negli alveari. Dopo essere state processate in sicurezza e poi rilasciate, le vespe raggiungono nuovamente il loro nido, portandolo alla completa neutralizzazione. I risultati delle prove hanno dimostrato l’efficacia dei trattamenti, sia osservando direttamente gli effetti su un nido situato in prossimità di un apiario, che negli apiari soggetti al trattamento e in quelli circostanti, evidenziando anche come anche le colonie di esemplari selvatici o non gestiti le api e gli altri insetti preda della Vespa velutina traggono un beneficio indiretto.

Il particolare comportamento predatorio dell’insetto suggerisce che un’eventuale applicazione del Metodo su interi ambiti territoriali potrebbe portare ad una totale neutralizzazione dei nidi presenti. Un dispositivo completamente automatizzato è attualmente in costruzione. Si tratta di una stazione di trattamento in grado di effettuare un intervento selettivo che non richiede la presenza costante dell’operatore. Tale dispositivo potrebbe essere posizionato anche lontano dagli apiari, in applicazione di un piano di controllo o, vista l’efficacia dimostrata, di un piano di eradicazione in aree di nuova infestazione.

Questo strumento contribuirebbe in modo significativo a contrastare l’avanzata della Vespa velutina nell’ottica soprattutto di una lotta integrata e sotto il controllo degli organi competenti.

 
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