denunciano gli ambientalisti – L’Aquila – .

SULMONA. Si sono dati appuntamento nel piazzale dell’ex caseificio per raggiungere, attraverso le strade di campagna, il cantiere di Case Pente dove Snam vuole realizzare la centrale di compressione. Qui, muniti di bandiere e striscioni, sono entrati nell’area, occupandola per qualche minuto con un sit-in pacifico. I comitati ambientali dei cittadini alzano il livello della protesta.

La delegazione, composta da undici ambientalisti, guidata dal portavoce, Mario Pizzola, ha ribadito al megafono che il cantiere è “illegale” perché non sono state rispettate le 22 prescrizioni imposte dalla legge per l’avvio dei lavori. Una circostanza che le commissioni avevano portato all’attenzione della Procura di Sulmona attraverso la presentazione di due denunce che sono ancora sul tavolo del gip. In particolare, secondo gli attivisti No Snam, il cantiere allestito da Snam non è in regola perché la concessione edilizia è scaduta il 7 marzo 2023.

«Gli interventi potevano essere avviati solo a condizione che fossero soddisfatte le prescrizioni. Ma ciò non è avvenuto. Snam ha apertamente violato il decreto di valutazione dell’impatto ambientale del 2011, senza che alcuna autorità sia intervenuta”, tuonano i comitati, ritenendo che la protesta portata avanti ieri mattina rappresenti “un atto di obbedienza civile non violenta, compiuto per denunciare pubblicamente l’illegalità e la violenza che Snam sta perpetrando contro il territorio”. Gli attivisti, inoltre, hanno ricordato che proprio nella zona di Case Pente, al termine degli scavi e delle indagini archeologiche, è stata rinvenuta una necropoli che dovrebbe spingere la Soprintendenza a impedire alla Snam di avviare i lavori veri e propri che, secondo la tabella di marcia, dovrebbe partire il mese prossimo.

Da qui il “blitz” a Case Pente. «La costruzione della centrale rappresenta un oltraggio alla nostra storia. Non permetteremo che circa 100 tombe di epoca italica e romana, testimonianze dell’antico popolo Peligni, scompaiano per sempre sotto tonnellate di cemento per i profitti di Snam. Chiediamo che venga posto il vincolo archeologico”, hanno ribadito gli ambientalisti.

Al termine della protesta, durata circa mezz’ora, sul posto sono arrivati ​​i servizi di sicurezza di Snam. Non solo. La polizia è accorsa anche a Case Pente per controllare la situazione. La squadra mobile e il settore anticrimine della polizia, agli ordini del vice questore, Stefano Bortone, hanno identificato tutti gli undici ambientalisti entrati nel cantiere. Naturalmente nelle prossime ore verranno denunciati alla Procura. Dodici denunce in totale. Il portavoce, infatti, verrà denunciato anche per non aver comunicato la manifestazione al questore.

 
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