via Cadorna, la cooperativa è al tetto, dopo dieci anni la consegna dell’alloggio è vicina – Bolzano – .

BOLZANO. Dopo dieci anni di blocco, i lavori sul complesso che sta costruendo in via Cadorna – adiacenti alle passeggiate del Talvera – sono quasi ultimati.

«L’edificio di cinque piani ha raggiunto il tetto – la consegna degli alloggi è già stata programmata. Ne stiamo preparando 35 entro luglio, gli altri 15 sono della cooperativa tedesca KVW che li consegnerà a giugno. Stiamo ultimando il montaggio dei serramenti e lavorando sugli esterni, sui pavimenti e sugli interni”. Andrea Gratavicepresidente della Cooperdolomiti, afferma che le famiglie, costrette ad un disagio inevitabile e pesantissimo, vedono finalmente il traguardo a portata di mano.

Dopo anni di interminabili battaglie legali, davanti ai giudici amministrativi e al tribunale dell’acqua, nell’inverno del 2022 è stata scritta la parola definitiva sul contenzioso per la costruzione dell’imponente complesso che oggi sorge dove un tempo sorgevano i campi da tennis. «Abbiamo vissuto quasi un decennio di frustrazione e rabbia molto pesanti. Oggi tiriamo un enorme sospiro di sollievo perché la struttura è quasi ultimata”. Ricordiamo – infatti – che dopo il TAR, nel novembre 2022 anche il Consiglio di Stato si è accordato con il Comune.

Consegna dell’alloggio prevista entro luglio
«La cooperativa Laurino – continua Grata – che sta costruendo per noi 35 alloggi insieme a quelli della cooperativa Wolke -07 in un settore regolamentato dal regime provinciale destinato al “ceto medio”, vede la sua “creazione” in rapida crescita, affidata a la validissima azienda Plattnerbau, leader in qualità ed efficienza aziendale. «Il contratto “lump sum” da 10 milioni è stato firmato a settembre 2022 e il programma è assolutamente rispettato, con consegna dei lavori mantenuta a giugno 2024. Anche i costi sono rispettati».

Un quadrilocale invenduto. “Classe media”, affiatate
Ma c’è un ma. In via Cadorna resta invenduto un quadrilocale al primo piano di 100 metri. E c’è una ragione. «La cooperativa che sta completando il complesso – prosegue Grata – appartiene alla categoria dell’edilizia convenzionata per il “ceto medio”. Si tratta di un particolare istituto, introdotto dalla normativa provinciale, per venire incontro a quella fascia di popolazione che da un lato non può accedere al libero mercato, dall’altro non dispone di un reddito che consenta di beneficiare di agevolazioni generali”.

«Per poter aderire ad una cooperativa per il “ceto medio” è necessario non possedere un’abitazione adeguata al fabbisogno, avere residenza o lavoro nel comune interessato e avere un reddito compreso tra la seconda e la quinta fascia ( tra i 40mila e i 90mila euro lordi annui) da calcolare con il Durp. Si tratta di un istituto molto particolare, progettato con ottime intenzioni, ma che purtroppo si è via via sviluppato in una serie di norme e circolari, che ne gravano notevolmente la gestione burocratica”.

E per questo motivo un alloggio resta invenduto. La sintesi è una sola: «Molti nostri aspiranti soci si sono trovati in difficoltà a causa di norme troppo complesse che di fatto ne limitano l’utilizzo, portando anche a situazioni paradossali, come già accennato. agli uffici provinciali. Ma data l’enorme fame di alloggi che esiste in città, questa particolare formula cooperativa può continuare a contribuire a dare risposte anche a quella parte di popolazione altrimenti esclusa nella ricerca di una casa”.

 
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