Il comune di Cuneo scricchiola. Manassero: “Non accetto di subire ricatti”

Il comune di Cuneo scricchiola. Manassero: “Non accetto di subire ricatti”
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CUNEO – Il comune di Cuneo scricchiola. Manassero: “Non accetto di subire ricatti”

Ore decisive per il futuro politico della maggioranza, le tensioni con i centristi sulla nomina alla Fondazione CRC potrebbero essere fatali

Andrea Cascioli
29/04/2024 21:15

La tensione interna alla coalizione di centrosinistra – o meglio di centro-centrosinistra – è ai massimi livelli. Il Centro per Cuneo abbandona il lavoro poco prima delle otto e lascia la spiegazione in una nota: “La discussione odierna tra i gruppi della coalizione sulla questione della Fondazione CRC ha generato una situazione che richiede un’urgente verifica della maggioranza”. Di cosa si tratta? Ufficiali, infatti, le nomine nel consiglio di amministrazione della fondazione bancaria, che saranno rese note venerdì: i centristi vogliono a tutti i costi che la sede di Cuneo sia coperta dal loro coordinatore Beppe Delfino, che è anche presidente di Acda. Questa soluzione, si vocifera, non dispiace affatto al presidente in pectore Mauro Gola e il suo più grande sponsor politico, Alberto Cirio. Mentre coloro che erano contrari Federico Borgna nella corsa alla presidenza di Palazzo Vitale non vuole che l’ex sindaco, uscito dalla porta, ritorni dalla finestra.

È l’effetto più visibile del riavvicinamento di Azione – il partito di cui fanno parte Delfino e cinque dei sette consiglieri centristi, compreso il capogruppo Vincenzo Pellegrino – al centrodestra. Una “coalizione allargata” che comprende anche il presidente della Provincia Luca Robaldo e la sua ispirazione politica Enrico Costa e che rischia di schiacciare, con il suo peso politico, l’attuale amministrazione cuneese. Il movimento ribelle di Manassero lascia intendere che il sindaco, questa volta, non è disposto a chinare il capo in nome della ragione di governo: è successo in occasione del voto sul biodigestore, dove il primo cittadino aveva annunciato per primo che Cuneo avrebbe seguito Borgo, salvo poi rinnegare tale intenzione quando è emerso che l’amministrazione Borgarine avrebbe detto no. Quel fulmineo braccio di ferro tra il Pd e il Centro si è presto messo a tacere, ma questa volta è diverso.

Fare teorie del complotto sarebbe fin troppo facile adesso. A giudicare dalla reazione dei consiglieri del centrodestra alla mossa centrista, però, si potrebbe credere che se qualcosa fosse stato preordinato, i “pupari” che hanno complottato contro il sindaco non siano a Cuneo. Una possibile crisi del centro-centrosinistra (che governa Cuneo dal 1995, esclusa la parentesi “solitaria” di Borgna I) e una larga vittoria del centrodestra alle elezioni regionali di giugno potrebbero aprire la strada a scenari prima impensabili. scenari. Dove il Centro potrebbe voltare la testa e guardare alla sua destra, con la benedizione dei dirigenti di Azione e degli altri partiti. C’è almeno un candidato plausibile a sindaco a portata di mano, proveniente dalla Fondazione CRC. Fantasia politica? Vedremo.

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