Il sindaco di Marsala vuole uscire dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale. La risposta: “Decisione speciosa” – .

Dopo diversi incontri nel tentativo di instaurare un dialogo con il sindaco Massimo Grillo e l’assessore al turismo Salvatore Agate, l’amministrazione comunale di Marsala ha deciso di ritirarsi “fermamente” e formalmente dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale. Sarà ora il consiglio comunale a decidere se ratificare o meno la volontà del consiglio. Una decisione certamente non inaspettata ma che lascia molti dubbi riguardo alle accuse mosse all’attività che il Distretto ha svolto in questi anni.

Oggi più che mai appaiono pretestuosi se non diffamatori i commenti e le critiche, fatti con l’unico obiettivo di contestare la “governance” del Distretto all’interno di un ragionamento meno concreto e molto politico, affrontato senza proattività e senza mai indicare soluzioni e strategie comuni.

Vale la pena ribadirlo punto per punto:

Non c’è mai stato un “muro di silenzio” nei confronti del Comune di Marsala, e non è vero che, come si legge nella nota, “le scelte sono state fatte a scatola chiusa”. Al contrario, fin dall’inizio Marsala ha mostrato un atteggiamento intransigente e chiuso dimostrato anche dall’assessore di riferimento che è intervenuto alle riunioni senza mai avere voglia di dialogo.

Inoltre non è vero che non sia mai stata fatta chiarezza sull’utilizzo delle “ingenti somme versate dai Comuni della provincia”. I rendiconti finanziari sono trasparenti, tempestivi e pubblici. Come lo sono le azioni recentemente intraprese a beneficio dei territori e di quello di Marsala in particolare dove, più che in altri, gli operatori privati ​​hanno risposto e continuano a partecipare con entusiasmo alle iniziative e agli incontri organizzati dal Distretto.

La richiesta di una governance “esterna” può anche essere legittima ma così come avanzata da sindaco e assessore appare solo pretestuosa. È dimostrato dai fatti che non sono mai stati serviti gli interessi del Comune di Trapani o di qualunque altro territorio e che anzi il ragionamento si è basato sulla logica del lavoro di squadra. Inoltre, la recente decisione di affidarsi ad un consulente esperto come Bruno Bertero, dirigente e direttore generale della DMO Langhe, Monferrato e Roero e le strategie di trasformazione della DMO in DMC vanno proprio nella precisa direzione “tecnica” di avviare un ulteriore rilancio. processo, facendo un ulteriore passo avanti, della destinazione turistica complessiva con un modello attento e dinamico che segue l’andamento ed i cambiamenti del mercato. In questa direzione, nelle ultime settimane, il Distretto ha incontrato e dialogato con circa trecento operatori (molti marsalasi) che hanno apprezzato la proposta e con i quali stiamo lavorando in questa direzione.

Rimaniamo molto perplessi anche sui rilievi che, secondo l’amministrazione marsala, sono emersi dalla relazione della Corte dei Conti, datata gennaio 2022, che è stata riesumata e che riguarda il Comune di Trapani e quindi mai giunta alla Circoscrizione. Nel rapporto vengono evidenziati ad arte alcuni passaggi quasi irrilevanti, con l’unico intento di screditare l’operato del Distretto Turistico.

Infine, la volontà di riposizionamento del marchio Città di Marsala su cui insistono sindaco e assessore fa capire che il Comune non ha intenzione di fare rete con gli altri territori della provincia, né di investire insieme nel settore ma solo di correre da solo, come dimostra la scarsa partecipazione agli eventi e alle iniziative organizzate dal Distretto.

Sono tanti gli operatori privati ​​marsalesi che sono entrati nel Distretto in questi mesi e tutti hanno espresso, al contrario, la ferma volontà di rimanervi, dimostrando attenzione, interesse e credendo nel progetto comune. E sono tanti anche i Comuni che continuano a farne parte e che hanno mantenuto e rinnovato i propri impegni.

Il Distretto Turistico proseguirà il suo cammino verso la destinazione “Ovest della Sicilia” e la trasformazione in DMC, cammino che ha già dato i primi risultati e che il sindaco di Marsala non vuole comprendere per ragioni che, a nostro avviso, hanno poco con le strategie turistiche e molto con la politica, in virtù di un’opposizione non alle idee, né ai contenuti ma all’appartenenza.

 
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