Il cimitero tedesco nel bosco dell’Incoronata è completamente abbandonato. “I morti non sono spazzatura” – .

Borgo Incoronata (Foggia). Siamo nella parte settentrionale della foresta dell’Incoronata di Foggia: la foresta planiziale più grande d’Europa, dove da oltre 10 secoli si erge maestoso il santuario più importante al mondo dedicato alla Madonna. Dove San Francesco d’Assisi e Federico II di Svevia, Imperatore del mondo, nello stesso periodo storico frequentano questo luogo sacro che sembra incantato ma è sempre in continuo movimento.

È in questo luogo che nel 1943 l’Italia perse la Seconda Guerra Mondiale e la vinsero gli americani. Fu qui che l’ultima difesa locale, la contraerea tedesca, cercò di fermare gli aerei americani che riuscirono anche a conquistare questa località dove c’era un piccolo aeroporto a Borgo Mezzanone, per lanciare i bombardieri carichi di gas mostarda e di bombe al fosgene prodotte in loco vicino al fiume che taglia il bosco.

Nei giorni scorsi Michele Di Stefano, memoria storica di questo luogo tra i più importanti della cristianità, nel quale anche Padre Pio ha lasciato la sua traccia storica nel 1916, ha accompagnato Giuseppe Saldotto, vicepresidente dell’Associazione Pro Padre Pio – Uomo della Sofferenza di Torino, in un sopralluogo e una verifica all’interno del famoso bosco, dove si trova un anonimo rettangolo di terreno, circondato da cipressi e pini, quelli che servono a delimitare i cimiteri e lasciano una traccia identificativa del luogo, solo a chi sa leggere la scrittura vegetale. Il fuoco della contraerea tedesca venne sconfitto e distrutto, provocando centinaia di morti tra i soldati tedeschi dispersi in Italia da più di 80 anni durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi giacciono nella madre terra in una fossa comune scavata d’urgenza dai soldati americani che avevano già conquistato Foggia insieme all’Incoronata. Il periodo di riferimento dovrebbe essere indicativamente tra luglio e agosto 1943. Appena presa Foggia: l’Italia si arrende, firmando la resa senza condizioni.

Da Foggia partirono armi pesanti e leggere prodotte in loco, ma anche gas di varia natura, insieme a cavalli da guerra destinati all’Albania che furono uccisi insieme a circa 20mila soldati italiani del “Reggimento Genio Ferroviario” e diversi soldati tedeschi, poi nostri alleati, provenienti da gran parte dell’Italia. Questi soldati tentarono, anche sotto i bombardamenti, di ripristinare invano la rete ferroviaria. Le migliaia di soldati furono sepolti in una fossa comune nei pressi e all’esterno del cimitero di Foggia, precisamente all’incrocio tra via Manfredonia e viale Fortore. L’idea è quella di far venire sul posto tecnici e operatori militari tedeschi che possano recuperare le ossa, ma anche oggetti militari, come cinture e armi varie, che furono sepolte frettolosamente nella fossa comune per evitare epidemie e per evitare di contagiare gli animali selvatici presenti. nel bosco che all’epoca costituiva selvaggina e cibo per gli sfollati provenienti da Foggia, l’unica città totalmente evacuata durante la Seconda Guerra Mondiale. Migliaia di nipoti di questi soldati denunciati come dispersi nella seconda guerra mondiale a Foggia, giacciono in queste 2 fosse comuni, pensiamo che si possa portare la pace ai parenti di questi soldati, creando un ossario in Germania, o anche qui a Foggia, perché i morti non sono spazzatura, a qualunque razza e ideologia possano aver appartenuto. Amen

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FOTOGRAFICO:

Bosco dell’Incoronata a nord. Michele Di Stefano durante il sopralluogo al cimitero tedesco. Non c’è nemmeno una croce nella memoria, solo pini e cipressi. Nel bosco invece sono presenti le querce.

Bosco dell’Incoronata a nord. In questa terra giacciono da 81 anni le ossa di centinaia di soldati tedeschi dispersi in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Santuario dell’Incoronata (Foggia).

 
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