così furono restaurati e poi abbandonati gli storici parapetti del lungolago di Como – .

“Il parapetto, completamente restaurato, è pronto per essere rimontato in quella che sarà la sua collocazione definitiva”. Si concludeva così, con una frase che oggi appare quantomeno beffarda, il rapporto della Regione Lombardia che trionfalmente annunciava il ritorno degli storici parapetti del lungolago di Como, quelli con il motivo del timone, alla loro storica collocazione. Era il 2019, e quel meticoloso restauro è stato ampiamente documentato dalle foto che vedete in questa pagina. Insomma, sebbene il cantiere delle paratie e della nuova passeggiata fosse ancora ben lungi dall’essere ultimato, un dato sembrava ormai assodato: il ritorno delle ringhiere in ghisa del 1899, realizzate dalla ditta Rossetti e Bernasconi, sul lungolago di Como [chi avesse storie, segnalazioni, foto e video sui vecchi parapetti, può scrivere a [email protected] o al whatsapp di redazione 335.8366795].

Eppure, come è noto, le cose non sono andate affatto così (anche nell’indifferenza della politica locale, che negli anni ha chiesto pochissima informazione in merito). A causa delle nuove norme di sicurezza, infatti, quegli elementi non sono più a norma – come segnalato più volte dalla Regione Lombardia – perché sono 10 centimetri troppo bassi, oltre ad essere facilmente scalabili da un bambino ad esempio. Quindi, per ironia della sorte, il lungolago potrebbe addirittura rimanere senza parapetto come già avviene in diverse altre località lacustri o marittime; ma se si tratta di ringhiere, quelle – una volta rimosse le vecchie e ricostruito il lungomare – non potranno essere fuori norma (mentre ad esempio rimarranno quelle originali nel tratto di giardini verso il Tempio Voltiano). il loro posto, non essendo mai stati toccati dai lavori).

Resta il fatto, però, che resta un dubbio: quanto sarà costato il ripristino di gran parte del parapetto del timone, ora destinato, come ricordato nell’autunno 2023 dal sindaco di Como Alessandro Rapinese, a recintare altri spazi pubblici comaschi ancora da definire? Una cifra ufficiale per l’opera di recupero voluta e pagata dalla Regione non è mai stata comunicata, e non è facile recuperarla. Ma certamente il lavoro – e che lavoro – è stato fatto, come dimostrano le tante foto allegate al rapporto di cinque anni fa. Sì, lo stesso che ha affermato con certezza che «il parapetto, integralmente restaurato, è pronto per essere rimontato in quella che sarà la sua collocazione definitiva». Che non sarà, però, il lungolago di Como. E che ad oggi, a parte le poche informazioni sulla conservazione dei reperti in qualche magazzino comunale, nessuno sa esattamente di cosa si tratti.

 
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