insomma, un consiglio comunale, ma davanti a un pubblico caloroso e impressionante – .

insomma, un consiglio comunale, ma davanti a un pubblico caloroso e impressionante – .
insomma, un consiglio comunale, ma davanti a un pubblico caloroso e impressionante – .

Si è trattato di una ripetizione di argomenti e controargomentazioni ascoltati in Consiglio Comunale negli ultimi cinque anni. Con la differenza che mentre i lavori consiliari sono seguiti mediamente da 11/15 persone a distanza e da poche persone in presenza fisica, ascoltando per la prima volta a confronto diretto i tre candidati sindaco in un auditorium di Loria purtroppo troppo angusto per accoglierli All’evento promosso da Carpi 5.9 le persone erano circa 250, occupando tutti i 140 posti a sedere, ma affollate anche lungo le mura, nell’atrio e anche all’aperto. Un’autentica folla, comprese le rispettive claque dei comitati elettorali, caratterizzata da una tensione civile e vibrante quasi da tifoso, con ripetuti applausi di tanto in tanto riservati a Annalisa Arletti (centro destra), Riccardo Righi (centro sinistra) e Monica Medici (liste civiche) e qualche grido di approvazione o disapprovazione. L’arbitro dell’incontro, un po’ ostacolato solo dai rigidi tempi di gioco, è stato il bravo cronista Maria Silvia Cabri che ha portato le domande in ordine per quella che all’inizio sembrava una prestazione fin troppo concordata, ma poi via via si è infiammata, quando è iniziato il giro di risposte che ha finalmente permesso alle lame di incrociarsi. segue

Su quali argomenti? Intanto sulla spiegazione dei rispettivi slogan: “una nuova storia” per Arletti, per parlare di un futuro diverso auspicato da chi non si riconosce nella Carpi di oggi; “città della longevità” per i Medici, ovvero una città dove tutti stanno bene e che punta al benessere, dopo tante energie spese per lo sviluppo; “Carpi a colori”, per Righi, che vuole così dire che la città è la sua gente, con la sua varietà, e che ai colori esistenti se ne possono aggiungere altri, come il verde della sicurezza, il giallo dei lavori e quello elettrico. blu del dinamismo. Il resto si trattava di chiedere ai candidati e di permettere loro di rispondere in termini di iniziative a favore dei giovani (i giovani vanno ascoltati, come dice Arletti? O cercati e trovati, come sostiene Righi? O aiutati come dice Medici?), cura della città (la piccola manutenzione con squadra comunale è una priorità per la manutenzione ordinaria secondo Medici; efficienza e tempestività negli interventi, concorda Righi, senza dimenticare i limiti posti alle opere pubbliche da bilancio e codice degli appalti; non solo piste ciclabili dipinte e parcheggi e solo dopo aver rilanciato il centro si potrà chiudere alle auto, ha sostenuto Arletti). La discussione ha preso una brutta piega quando, discutendo di salute e salute, Arletti si è lamentato che da vent’anni si discute di un ospedale che non si è ancora visto e Righi ha obiettato che un viceministro del suo partito è passato per Carpi senza dignitosi di un visita al Sindaco per spiegare la situazione riguardo al finanziamento del Ministero, al quale Arletti, risentito, ha risposto che il Ministero interessato non è quello delle Infrastrutture, rappresentato dal viceministro in questione, bensì quello della Sanità. Piccole increspature su un mare, se non calmissimo, appena un po’ agitato dall’animosità, comunque sempre contenuto nei limiti dell’educazione+. Come quando abbiamo parlato di sicurezza e abbiamo visto che l’accento di Arletti era sul controllo e sulla repressione e quello di Righi, invece, sul rafforzamento, sì delle forze dell’ordine, ma anche di tutto ciò che può rendere la città più vivibile, meno esposta al degrado , animandosi nelle strade e nei parchi, trovando una sponda nella città del benessere desiderata dai Medici, convinti anche prima di tutto della certezza della punizione. Le cose sono state sentite e risentite anche per quanto riguarda lo sport, dove Arletti e Medici non hanno risparmiato le critiche del Comune sullo stato delle strutture, a cominciare dalle palestre, riconosciute da Righi che però hanno rilanciato con la palestra polivalente e un’altra grande struttura. Dopo un breve scambio di battute sul cricket (“Non ne hai parlato dopo averne parlato sui giornali” ha detto Arletti a Righi; “Guarda, anche il cricket fa parte della città di domani, è inutile ignorarlo”, ha risposto Righi ) e piuttosto vivace sull’urbanistica (qui Righi, di fronte agli attacchi dei due rivali, prende le distanze da un Prg ereditato, ricordando i limiti dell’azione del Comune se vuole restare nella legalità), i toni più accesi della serata sono stati riservati al numero Aimag. Gli argomenti sono quelli noti: Arletti e Medici sono uniti nel criticare la rottura del patto parasociale con il conseguente ingresso prepotente di Hera nella governance di Aimag e nell’indicare Alberto Bellelli come il principale responsabile di quanto accaduto, avendo posto all’interesse dei cittadini e a quello del partito (Arletti ha detto anche “personale”, facendo ruggire la platea, per poi chiedere, rivolgendosi a Righi: “Ci garantisce che da sindaco eliminerà l’attuale Consiglio di amministrazione?” ). in questa lunga fase preelettorale e dopo averlo già detto alle primarie, Righi ha ribadito che a candidarsi è lui e non Bellelli, impegnandosi anche a difendere il controllo pubblico dell’azienda, a ricucire i rapporti con la Bassa e rinnovare il patto parasociale.

Nel corso della serata si è visto chiaramente il tentativo dei due candidati di costringere Righi sempre più nell’angolo della difesa dell’attuale Amministrazione, Medici concreto, Arletti con modi melodiosi studiati (“Non dovete innervosirvi”, rivolto a Righi) e l’assessore riportando sui dati e sulle circostanze precise le digressioni ininformate dei due rivali (come nel caso dei Medici che sosteneva che la nuova palestra dovesse essere attribuita alla Fondazione CR Carpi, che si è limitata a cofinanziare l’opera, integrandola i fondi Pnrr). Non c’erano né vincitori né vinti in un ring che dopotutto non era esattamente un ring. Solo l’eterno riaccendersi di posizioni che i tre si sono scagliati decine di volte negli ultimi cinque anni, semplicemente più riscaldati dalla cornice di un pubblico davvero caloroso e impressionante per questo tipo di eventi.

 
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