il Pd si astiene sulla finanziaria che vara il provvedimento – .

il Pd si astiene sulla finanziaria che vara il provvedimento – .
il Pd si astiene sulla finanziaria che vara il provvedimento – .

ASCOLTO Gran parte PD si astiene e Loggi se ne va. Il presidente della Provincia ha annunciato le sue dimissioni subito dopo l’approvazione del bilancio con l’immediata destituzione dell’intero consiglio provinciale. Le fibrillazioni dei giorni scorsi, con l’ingresso di tre dissidenti della maggioranza nel gruppo misto e di fronte all’astensione di quattro consiglieri provinciali nel voto sulla finanziaria, Loggi ha deciso di staccare la spina.

Il voto

Il tutto è avvenuto ieri mattina durante il consiglio provinciale chiamato a votare il bilancio di previsione dove si è registrata l’astensione dei rappresentanti del Pd: Giovanni Borraccini, Isabella Bosano, Stefano Novelli e Serena Silvestri, mentre Luciana Barlocci, Aurora Bottiglieri, Simone De Vecchis, Marco Teodori, Daniele Tonelli e lo stesso Sergio Loggi. Un vero strappo nella maggioranza. Da qui la decisione del presidente di chiudere l’esperienza in Provincia.

A Loggi quasi con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall’emozione ha annunciato di voler concludere qui la sua esperienza a Palazzo San Filippo, annunciando di volersi dedicare completamente al Comune di Monteprandone, che andrà al voto a giugno. , e alla sua famiglia. Con la decadenza del presidente e del consiglio provinciale l’istituto sarà posto sotto commissariamento.

Il commissariamento

L’assemblea sarebbe stata rinnovata a settembre, mentre il presidente avrebbe terminato il suo mandato nel 2026. I disaccordi dei giorni scorsi che avevano portato ad aderire il sindaco di Rotella Borraccini, l’assessore di Folignano Tonelli e l’assessore di San Benedetto Barlocci il Gruppo misto era stato un primo terremoto. Non è un caso che sia stata presentata anche una mozione firmata dai tre consiglieri dissidenti che avanza specifiche richieste amministrative. Cosa aveva spinto i tre consiglieri a salire sull’Aventino? Non si riconoscono più nella politica di Loggi, soprattutto non condividendo le scelte adottate in occasione del Piano Area Rifiuti, nonché la perdita degli 11 milioni di euro di finanziamenti per la Mezzina e per gli interventi previsti sulle strutture scolastiche. Ma dietro le astensioni del Pd ci sarebbe una regia dall’alto che influenzerebbe anche le candidature alle prossime elezioni comunali di Monteprandone.

 
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