Barba e Capelli | Ma perché Trani si ferma sempre a metà strada? – .

Barba e Capelli | Ma perché Trani si ferma sempre a metà strada? – .
Barba e Capelli | Ma perché Trani si ferma sempre a metà strada? – .

Evviva! Mentre possiamo esultare perché i sassi sulle spiagge sono rimasti al loro posto dopo i (pochi) temporali invernali, mi chiedo perché le stesse spiagge siano rimaste senza i servizi promessi allora: spiagge libere e dotate di servizi, si diceva, con la soliti annunci persuasivi. L’unico servizio fornito è la solidità delle pietre che sono rimaste più o meno al loro posto, con esultanza, ma poi non vedo nessun lavoro per fornire i famosi servizi alla spiaggia libera. Anzi: si confermano o compaiono alcune spiagge private e stanno arrivando anche alcuni nuovi locali dove bere e mangiare (se ne sentiva il bisogno, perché sono ancora pochi).

Questo percorso a metà strada è ormai una costante della cosa pubblica tranese. Voglio il rilancio della sanità? Ok ma prima avrò un consiglio comunale per fare in modo che il PTA diventi una struttura più forte. Sì ma poi? Ma non dovremmo puntare ad eliminare il Protocollo, stracciarlo e ripartire da zero con la proposta di un nuovo vero pronto soccorso più altre strutture ormai “innominabili”? Se parli di riavere qualche dipartimento, gli addetti al partito o gli studenti o i ras del partito ti ridono in faccia perché ora si lavora su altro (struttura geriatrica o ambulatori che funzionano benissimo). Non si dimentichi mai, consiglieri comunali compresi, che ho sentito caratterizzati da buoni interventi da giocare su tutte le ruote (quelle dei cittadini che chiedono servizi – vogliamo il potenziamento della sanità – e quelle dei leader politici – sì ma il PTA funziona e ci piace un sacco); Non ricordatevi mai, dicevo, che Trani ha una popolazione che raddoppia nel periodo estivo (ora sempre più lungo, che dura quasi sei mesi) perché dovrebbe comunque costituire un’attrazione turistica, al netto dello tsunami di pizzerie, bar e ristoranti menù turistico da asporto e pizza surgelata al cartonato o aperitivo Dubai (nel costo). Insomma, costruiamo strade e le buche riaprono dopo tre mesi; chiediamo un nuovo corso per la sanità e ci avvolgiamo nel cerchio e nella botte del: vogliamo di più ma stiamo bene con quello che abbiamo; (pazza gente di Trani, andate a lezioni private dai canosini che hanno bloccato la chiusura del proprio sistema sanitario con proteste vere, non con queste cose da fighetti: vogliamo il pronto soccorso ma non possiamo chiederlo perché vogliamo il PTA più forte) . Tra questo stare sempre a metà guado, questo voglio ma non voglio, tutte le decisioni imposte dall’alto passano per una politica che se ne frega dei tranesi e sa che troverà sempre yesmen rassegnati la fragile trincea pronta a inghiottire tutto. Voglio un turismo d’élite, ma ingoio l’ondata di locali con terrazze senza nemmeno un regolamento; Voglio difendere l’ambiente ma massacro gli alberi; Voglio rilanciare la Villa e la privo di guardiani e le infliggo un cantiere infinito.

Intanto tanti auguri a Debora C, unico caso in Italia (forse) di assessore ai Trasporti senza nemmeno la patente. Sorriso. Clic. Amen.

 
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