compaiono sei testimoni – .

Sei testimoni pronti a confermare l’accusa di tentato furto di profumo duty free contro Piero Fassino lo scorso 15 aprile e in due precedenti occasioni.

Oltre 100 euro di profumo Chanel. Due precedenti. E, secondo quanto emerso nelle ultime ore, sei testimoni dei presunti tentativi di furto di Piero Fassino al duty free del Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Sono questi i numeri della denuncia per tentato furto ai danni del deputato democratico scattata dopo la puntata del 15 aprile. Il caso, con informazioni e video, è è arrivato ieri alla Procura di Civitavecchia tramite Polaria, che ha curato le indagini: ora tocca ai giudici chiarire cosa sia successo.

Chi sono i sei testimoni?

Il nuovo numero, emerso nelle ultime ore, è quello di Testimoni. Ce ne sono almeno sei tra dipendenti duty free e guardie giurate: guardie giurate, commessi e personale della sala controllo. Lo fecero tutti e sei riferimento ai due tentativi precedenti di furto prima dell’episodio del 15 aprile quando, su un volo per Strasburgo, Fassino è stato nuovamente colto in atteggiamento ambiguo: secondo le loro testimonianze, sarebbe passato alle casse senza pagare e, di conseguenza, sarebbe stato fermato dalle imbarazzate guardie giurate. Versione che, in entrambi i casi, è stata smentita dal deputato.

A quel punto Fassino ha pagato il prodotto, prima di lasciare il duty free, dopo un litigio con il personale. La stessa scena si sarebbe ripetuta altre due volte. In uno dei quali, però, non ci sarebbe stato alcun pagamento.

Denunciato Piero Fassino per tentato furto di un profumo al duty free di Fiumicino

La disputa tra Fassino e i lavoratori del duty free

Due tentati furti tra la fine di marzo e il 15 aprile. Tanto da provocare la reazione di uno dei lavoratori del duty free che avrebbe commentato ironicamente con “Ancora?”, scatenando l’ex sindaco di Torino che avrebbe iniziarono accese discussioni con i lavoratori dell’aeroporto. “Come osi? – Avrebbe detto ai lavoratori del duty free – Lei non sa chi sono“, ha aggiunto rivolgendosi al vigilante il 15 aprile, secondo quanto riferito il Corriere della Sera. Una versione ancora tutta da esaminare.

Dopo la lite, rispetto agli episodi precedenti, per i lavoratori del duty free non ci sono stati dubbi. Ed è scattata la denuncia. “Nessuno sarebbe così maldestro da tentare un furto davanti a una telecamera”, ha commentato l’avvocato di Fassino, Fulvio Gianaria che, contattato da Fanpage.it, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

I video sono arrivati ​​alla Procura di Civitavecchia

Solo uno dei due precedenti presunti tentativi di furto era ancora visibile nei filmati di sorveglianza. L’altro video non esiste piùperché la società che gestisce il duty free dello scalo romano, Aelia Lagardére, lo avrebbe cancellato.

Nelle informazioni, oltre alle testimonianze, ci sarebbe il video del 15 aprile in cui il deputato commise un gesto di distrazione: “Non ho ancora tre mani. In uno ho tenuto il trolley, nell’altro il telefono e mi sono messo il pacco in tasca”. Quei momenti sono stati immortalati e saranno presto esaminati.

 
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