“Il teatro è un gioco? Allora il Palio è un parco tematico sorprendente!” – .

“In attesa della data definitiva della manifestazione, prevista per venerdì 10 maggio 2024 alle ore 21 e che vedrà la consegna degli attestati di merito a tutti i gruppi teatrali partecipanti al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté e la proclamazione del gruppo vincitore, oltre alla scena dello spettacolo ospite del Palio Teatro Studentesco Città di Udine – con il quale il nostro Palio è gemellato, mi sembra che sia già possibile condividere dati oggettivi e impressioni ricavate dalle otto serate e dai quattordici spettacoli applauditi da circa duemila spettatori e che ha coinvolto sul palco trecentoquindici artisti, tra attrici, attori e musicisti, senza contare tutti i direttori, i rappresentanti delle scuole e i collaboratori.

Il dato oggettivo è l’aumento, rispetto alla prima edizione, del numero degli istituti coinvolti e del numero degli spettacoli rappresentati e, di conseguenza, del numero degli spettatori. Elemento estremamente significativo è stato il sostegno economico dell’intero evento da parte dell’Amministrazione Comunale di Velletri e la collaborazione organizzativa pienamente condivisa con ATCL Lazio. Il coinvolgimento di due enti così importanti, che con la presenza dei loro rappresentanti hanno accompagnato il FondArC per tutte le serate del Palio, testimoni diretti di quanto il Palio alimentasse ogni sera un processo generativo di energia, entusiasmo ed emozioni, ci ha dato la misura di quanto chi ci ha sostenuto avesse compreso le potenzialità di questa iniziativa. La caratteristica peculiare del Palio è infatti quella di offrire ai gruppi teatrali scolastici un contesto assolutamente professionale: un programma al quale FondArC dedica la stessa passione e impegno che viene offerto ad una stagione teatrale professionale; un teatro e un palcoscenico attrezzati; tutor individuati tra gli artisti dello spettacolo riconosciuti; tecnici audio-luci professionisti, bigliettai e personale di sala; foto e video realizzati da fotografi accreditati; una giuria di esperti; visibilità accresciuta dal coinvolgimento di numerosi media partner, ma soprattutto dallo scrupoloso lavoro del responsabile comunicazione della Fondazione. E le ragazze e i ragazzi coinvolti reagiscono proporzionalmente a questo investimento sulle proprie competenze e sul proprio lavoro, perché percepiscono il valore della responsabilità loro affidata. Infine, un dato oggettivo è la massiccia presenza in teatro di una fascia di età adolescenziale che difficilmente riempie le sale teatrali: questo mi sembra il risultato più gratificante.

Mi auguro che l’esperienza del Palio possa ritagliarsi un posto nel cuore di tutti coloro che vi hanno partecipato, in qualsiasi ruolo e con qualsiasi compito. Il Palio si è rivelato una palestra dove allenare la fiducia, l’ascolto, il coraggio e il valore dell’appartenenza. Credo che abbia offerto a tutti i partecipanti (e molti di loro per la prima volta su un palco) un momento di incanto, un tempo sospeso che è il tempo dello spettacolo che si svolge davanti agli occhi del pubblico; un tempo magico che risveglia in ognuno la propria sfera spirituale essenziale, che rischia di rimanere denutrita in quest’epoca che abbiamo dovuto vivere, un’epoca in cui la costante sollecitazione da parte di “dispositivo” rischia di affogare il tempo della riflessione in uno tsunami di immagini e contenuti superficiali.

Credo inoltre sia evidente la qualità delle relazioni che riesce a creare l’esperienza del fare teatro – condotto e nutrito da persone che hanno a loro volta sviluppato un rapporto d’amore con questo linguaggio artistico e che sono capaci di trasmetterlo e condividerlo con le ragazze. e i ragazzi – è diverso anche da quello che producono le scuole o alcuni ambienti sportivi, perché non fa leva sulla competizione e sull’antagonismo, ma su una prospettiva di uguaglianza, di complementarità, di una creazione originale condivisa.

Ciò che mi auguro per le prossime edizioni è che il Palio sia ancora di più un evento per i ragazzi, oltre che per i ragazzi: che sentano il Palio come qualcosa che gli appartiene, e che questo favorisca lo scambio, l’interesse e la curiosità per la visione. gli spettacoli di altri gruppi e di altri istituti, che favorisca il confronto, il confronto, la maturazione e la capacità critica individuale, sia tra gli artisti coinvolti che tra il pubblico. Mi auguro che l’esito (in alcuni casi sorprendente) dell’esperienza del Palio tra le ragazze e i ragazzi che vi hanno partecipato favorisca la convinzione che la pratica teatrale debba diventare un percorso curriculare all’interno dei programmi scolastici.

In conclusione, un prossimo obiettivo per le prossime edizioni sarà quello di mettere in contatto studenti di diverse scuole anche durante il periodo che costituisce le fasi di allestimento degli spettacoli, per scambiare e condividere opinioni, conoscenze, tecniche e passioni. E insieme a questo ce lo auguriamo vivamente, anche per i sogni”.

Queste le parole del direttore artistico, Giacomo Zito, a margine della rassegna del Teatro Studentesco Città di Velletri Palio, giunta alla seconda edizione. La serata finale del 10 maggio si preannuncia spettacolare e scoppiettante. L’appuntamento è alle 20:45. Ingresso libero.

 
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