Settore lattiero-caseario in ripresa, la Provincia impegnata anche nel futuro della zootecnia trentina – .

L’assemblea generale di Latte Trento presso la sede di Interbrennero [
Archivio Ufficio stampa PAT]

L’assessore all’Agricoltura, Valorizzazione delle produzioni trentine, Ambiente, Difesa idrogeologica ed Enti locali ha sottolineato i numeri positivi di Latte Trento, collegandoli ai segnali favorevoli che provengono da un settore e da un movimento cooperativo che dimostrano la volontà di investire e di credere nel lavoro di allevamenti zootecnici del territorio trentino. L’assessore ha rinnovato l’attenzione all’agricoltura e al settore zootecnico nella programmazione legislativa assessorale, in via di definizione in queste settimane. L’orientamento è quello di confermare la volontà della Provincia di ragionare insieme agli operatori sul futuro della zootecnia trentina anche alla luce delle sfide che arrivano a livello europeo.

L’assessore alla Salute, politiche sociali e cooperazione ha parlato di risultati importanti e significativi di Latte Trento, che garantiscono prospettive a tutti coloro che ogni giorno lavorano nel settore. È anche una conferma degli investimenti fatti negli anni per la qualità dei prodotti e la sostenibilità ambientale. L’assessore ha poi sottolineato quanto sia cruciale il ruolo della comunità degli allevatori trentini, sia per la crescita economica che per l’identità e la cura del territorio. Quest’ultimo è un valore aggiunto anche per l’offerta del settore turistico, che deve essere grato all’impegno garantito dagli operatori zootecnici. La collaborazione tra turismo e settore primario, come ha concluso l’assessore, è quindi vincente per il futuro del Trentino.

Sono dunque questi i numeri illustrati nel corso dell’incontro dal presidente Renato Costa, dal direttore generale Sergio Paoli, dalla responsabile amministrativa Martina Failoni e dal presidente del collegio sindacale Marco Ghelli. L’azienda ha realizzato un fatturato di oltre 65 milioni, in crescita nel 2023 rispetto al 2022 del 5%, un utile di 110mila euro e un valore delle retribuzioni ai soci di 41 milioni di euro, per 53,7 milioni di litri consegnati complessivamente dagli agricoltori. Grazie soprattutto al buon andamento delle vendite e alla strategia di posizionamento dei prodotti, dal latte ai latticini e allo yogurt passando per i formaggi tra cui il Trentingrana, che ha permesso di superare le criticità degli ultimi anni dovute principalmente all’impennata dei costi per energia, materie prime materiali e mangimi per animali. Al risultato ha contribuito anche il fatturato di Trevilatte, società legata alla casa madre, che ha superato i 10 milioni di euro, portando il fatturato consolidato a oltre 75 milioni.

 
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